La Tv del dolore, una indagine sulle cattive pratiche televisive
Crescono gli utenti, sul web il 71% degli italiani. Giovani, boom di smartphone
Stranieri nel cassonetto e disabili carogne: ha successo la Tv “scorretta”
Tv, questa sconosciuta
“Tu che continui a dirmi che verrà domani e non capisci che per me il domani e’ già passato”, così uno dei versi più belli e famosi di Alda Merini (“Non avessi sperato in te”). L’amara invocazione si potrebbe girare a Matteo Renzi ed Enrico Letta, che nelle rispettive agende hanno -almeno finora- rimosso il capitolo storicamente doloroso del conflitto di interessi. Nonché quelli connessi di una moderna regolazione del sistema dei media, e di urgenti nuovi criteri di nomina del vertice della Rai
Tv, che brutto che fa
Il nuovo numero della Rivista dell’AREL, l’Agenzia di ricerche e legislazione fondata da Nino Andreatta, è interamente dedicato al tema della Bellezza, con contributi, tra gli altri, di Piercamillo Davigo, Gianfranco Ravasi, Massimo Bray, Giorgio Amitrano, Andrea Granelli. Pubblichiamo qui la riflessione dedicata alla televisione