Caro padre Paolo, questo Natale è per te!
Restiamo umani
Oggi in Siria: raid aereo su Aleppo: 25 morti , autobomba nei pressi di Homs: 7 morti, fra le vittime totali 11 erano bambini. In Kenya un treno deraglia a Kibera nei pressi di Nairobi, la più grande baraccopoli dell’Africa che conta un milione di abitanti, si contano 7 feriti ma si teme che ci siano anche diversi morti. Testimoni riferiscono di persone imprigionate fra le lamiere
Jihadisti in Siria? Strano…
Siria: Amnesy International
Siria: l’Europa straccia la Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani
“Appello per porre fine ai crimini ed alle violazioni a danno di giornalisti ed operatori dei media in Siria”. Firmiamo la petizione
Il 24 novembre è stato il giorno più nero per i giornalisti siriani: ne sono stati uccisi 6, di cui 5 nella sola Aleppo
Siria: a novembre oltre 2.500 le vittime del regime, 227 bambini e 194 donne
Nasrallah dichiara la Guerra Santa
Fiaccolata per compleanno Padre Dall’Oglio, sequestrato oltre cento giorni fa
La Siria non è “il paese del Male”
Siria: Ong, deputato rapito e ucciso da jihadisti
Il libro che non potrò leggere
Siria, una ferita aperta
Art.21: perché il silenzio sul sequestro Dall’Oglio?
Nessun fiocco giallo per Paolo Dall’Oglio
Un cittadino italiano è stato sequestrato tre mesi fa in Siria. Nei pressi di Raqqa, al confine settentrionale del paese. E’ accaduto il 29 luglio. Quel cittadino italiano si chiama Paolo Dall’Oglio, ha 59 anni, è romano. E’ un religioso, un gesuita. Visto che il suo sequestro interessa poco la stampa, chi voglia ricordarlo, chi voglia auspicare il suo immediato rilascio, chi voglia pregare per lui, chi voglia leggere quel che ha scritto sulla Siria, chi voglia essere informato
Nessun fiocco giallo per Paolo Dall’Oglio
Il Sultano e i suoi sudditi devoti
Quirico è libero, ma ai giornali italiani “la Siria non interessa”
La denuncia del giornalista freelance Gabriele Del Grande, tornato in Siria per raccontare la guerra: “Noi pochi giornalisti che sopravvivremo a questa crisi finiremo per scrivere soltanto all’estero”. La storia di Nour, “che non ha più paura delle bombe”