Il nemico non è Saviano né Ingroia ma sono le mafie
Ministro Salvini, Saviano deve avere la scorta
Salvini prosegue con la sua “caccia all’uomo”: prima i migranti, poi le Ong, i Rom, e ora Roberto Saviano, ai quali va il nostro abbraccio
Ministro Salvini: “Verificheremo scorte”. Saviano: “E’ ministro malavita”. Borrometi: “Chi vive sotto scorta non è un privilegiato, ma un condannato”
Scorta a Roberto Saviano. Fnsi e Sugc: “Dal ministro Salvini parole irresponsabili”
I Tg dal 26 febbraio al 2 marzo 2018
Matteo Salvini non osi sfiorare il tema della scorta a Roberto Saviano
“Salvini ha perso l’occasione per tacere”
“Solidarietà a Stefano Andreone e a tutti quei giornalisti che rischiano la vita
De Magistris vs Saviano. Un attacco personale finalizzato alla delegittimazione del giornalista
Saviano e De Magistris… incontratevi!
Il lungo silenzio colpevole sui rohingya rotto solo dalla foto di un altro Aylan
Figli del diodenaro
Giancarlo Siani, condannato a morte per le sue inchieste sugli appalti del terremoto
Triste cerimonia
Il “Fertility day”, semplicemente vergognoso
Marco Lillo in Rai no, Riina junior sì?
Chi e perché ha deciso di inviare una lettera a tutti i direttori della Rai invitandoli a non dare spazio al libro “Il potere dei segreti” scritto da Marco Lillo, dando seguito…
I professionisti della mafia non hanno bisogno della scorta
La polemica politica non può arrivare sino al punto di minacciare chi è costretto a vivere sotto protezione per aver scelto di stare…
Il silenzio assordante sugli insulti del senatore D’Anna a Capacchione e Saviano
Il senatore D’Anna, di Ala e vicino a Nicola Cosentino, torna ad attaccare Saviano, smentendo il leader del suo gruppo Verdini. Ma troppo pochi sui media solidarizzano con i cronisti minacciati che devono vivere sotto scorta. Un silenzio assordante
Ascoltando Saviano si ha la dolorosa impressione di aver perso terreno nella lotta al male.
Messaggi celati dietro le parole di Riina jr, figlio del boss di Cosa Nostra Totò Riina, durante l’intervista a Porta a Porta nella puntata di mercoledì…
Here’s to you, siamo tutti liberi di cantare con Amnesty International
Roberto Saviano, ha voluto ricordare per Amnesty i 43 studenti massacrati e fatti sparire in terra messicana, il carcere e le frustate inflitte dal regime…
Sto con Giannini. Come stavo con Biagi, Luttazzi, Santoro…
Lirio Abbate, siamo tutti noi
Lo sport che va più in voga di recente è il tiro al cronista che fa bene il proprio lavoro. L’ultimo inquietante caso di cui siamo venuti a conoscenza riguarda un collega che ci è particolarmente caro, Lirio Abbate, giornalista d’inchiesta de L’Espresso. Lirio ci è particolarmente caro prima di tutto perché…
Mai in ginocchio, sempre in piedi: l’importanza di ricordare Giancarlo Siani
Come ha ricordato più volte Roberto Saviano, per molto tempo nessuno indagò nella giusta direzione, cioè sulla camorra…
Libertà di stampa, non stiamo messi bene. La relazione finale della commissione antimafia sui giornalisti minacciati
Un anno di lavori, audizioni, dibattito, cominciati il 18 luglio 2014, per arrivare in questi giorni alla relazione finale su “mafia, giornalisti e mondo dell’informazione”. A definirla è stata la commissione bicamerale d’inchiesta sulle mafie , che ha accolto le conclusioni cui è giunto l’VIII comitato della commissione presieduto dal vice presidente dell’organismo bicamerale on. Claudio Fava.
Regionali: Saviano, nelle liste di De Luca c’è Gomorra
“Nel Pd e nelle liste c’e’ tutto il sistema di Gomorra, indipendentemente se ci sono o meno le volonta’ dei boss”. Roberto Saviano, in un’intervista all’Huffington Post, attacca Vincenzo De Luca
“25 aprile? Una celebrazione necessaria. Purtroppo l’Italia di oggi non è assolutamente come avevano immaginato i resistenti”. Intervista a Roberto Saviano
Le dichiarazioni di Salvini sugli immigrati, sui rom, sugli stranieri che verrebbero a invadere il nostro paese, al di là del significato orrido, utilizzano un linguaggio che non sarebbe stato consentito a nessuno nei giorni successivi la Liberazione, perché quelle parole, quegli aggettivi e quei toni, avevano generato sofferenza, tortura e sangue