BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Dove è finita la legge elettorale?

Dove è finita la legge elettorale? Esattamente un anno fa il Senato avviava – con qualche mese di ritardo – i lavori per riformare il porcellum. Poi riformato, invece, dalla Corte costituzionale, che ha eliminato il premio di maggioranza (quello nazionale alla Camera e quelli regionali al Senato) e le liste bloccate. Se oggi si votasse, quindi, avremmo una legge migliore, perché almeno non più incostituzionale come quella con cui abbiamo eletto ben tre Parlamenti…

Mezzo Italicum, nessuna scelta (o quasi)

Ieri la riforma della legge elettorale ha ottenuto la prima approvazione della Camera dei deputati con molti meno voti di quelli che ci si sarebbe potuti attendere in base al noto accordo. I vizi originari e quelli che si sono aggiunti durante il (breve) percorso parlamentare, in effetti, sono stati tali da spingere anche alcuni tra i deputati dei partiti di maggioranza, o meglio di larghe intese (che ancora in questa materia non sono decadute), a non votare a favore del turpe Italicum. Anzi, Mezzitalicum…

Italicum, ci si muove sui binari del porcellum, ma il risultato è peggiorativo

Adesso che la legge elettorale, concordata fra Renzi e Berlusconi ma effettivamente scritta da Verdini, è stata approvata da un ramo del Parlamento, la realtà ci dimostra quanto sia utile un sistema bicamerale come clausola di salvaguardia per garantire che le decisioni politiche più importanti non siano assunte nella fretta e con l’inganno. Fino a quando non sarà abolita la seconda Camera i blindati del decisore politico di turno non potranno passare a passo di carica sui diritti

Italicum-Porcellum, questione morale e Italica. Per proseguire il dibattito dopo l’appello

Ho aderito all’appello dei/delle giuristi/e “Italicum peggio del Porcellum, fermatevi”, che evidenzia bene i vizi di una ipotesi di legge elettorale che disattende ampiamente le indicazioni fornite dal Giudice delle Leggi con la sentenza sulla legge Calderoli. Una soglia di sbarramento sui generis (non ne troviamo una simile in nessun paese europeo), un premio di maggioranza