Quando il “gatto” PD non c’è il “topo” Amato balla!
In fila ordinata sotto il Quirinale
Prodi al Quirinale, Rodotà a Palazzo Chigi
L’assemblea dei “Grandi elettori” del Pd ha deciso, alla unanimità, di candidare Romano Prodi. Noi che abbiamo sostenuto e sosteniamo Stefano Rodotà, ne prendiamo atto con amarezza e con soddisfazione. Con amarezza perché la scelta di non indicare un nome concordato con Berlusconi poteva e doveva essere fatta prima della vergognosa giornata di ieri. Con soddisfazione perché senza la campagna per Rodotà ed il coraggioso voto di 240 parlamentari, lo schema già deciso non sarebbe saltato, e per l’ennesima volta il conflitto di interessi avrebbe avuto la meglio sull’interesse generale.
Quelli che… Rodotà
Stefania Pezzopane (Pd): ho votato secondo coscienza: Stefano Rodotà
“Ho votato secondo la mia coscienza, turbata e preoccupata, ma convinta che qualsiasi altra scelta avrebbe prodotto un conflitto con me stessa, insopportabile. Ho votato Stefano Rodotà, consapevole di non aderire alla maggioranza del mio partito, ma supportata da centinaia di elettori del PD, che hanno manifestato amarezza e disappunto per la proposta di Bersani”. A spiegarlo è Stefania Pezzopane, parlamentare Pd.
Bersani e Berlusconi sono come Berlinguer e Moro?
E’ possibile ancora un accordo tra i due maggiori partiti dell’Italia contemporanea il Partito democratico con Pier Luigi Bersani, e il Popolo della libertà che ha in Silvio Berlusconi il capo assoluto e carismatico? E possiamo paragonare i due protagonisti di oggi con quelli che si trovarono di fronte a metà degli anni settanta, il Partito comunista italiano di Enrico Berlinguer e la Democrazia Cristiana di Aldo Moro?