Il figlio di Riina in tv: un pessimo esempio per i giovani
Dare un palcoscenico al figlio di Riina significa spettacolarizzare una vita come quella del boss che ha avuto enormi responsabilità…
Senza Falcone
Lotta alle mafie: cosa resta dell’eredità del pool antimafia?
Mafia e pizzo: denunciare si può e si deve perché innanzitutto conviene
L’operazione “Reset 2”, condotta ieri dai carabinieri di Palermo, che ha permesso di infliggere un durissimo colpo a capi e gregari
Gli insulti ai figli oscurano la notizia su Paolo Borsellino
Gli operatori della comunicazione sarebbero tenuti ad un mea culpa collettivo. Alle numerose motivazioni preesistenti, ne aggiungiamo una fresca di settimana
A Giovanni Falcone: a nome degli italiani onesti le chiedo scusa
Sono passati quasi ventiquattro anni dall’ultima volta che le scrissi e oggi come allora, sento la necessità e soprattutto ritrovo lo spirito per scriverle nuovamente. Purtroppo, so già…
Se Paolo Borsellino fosse vivo…
23 anni fa, il 19 luglio 1992 nella strage di via D’Amelio venivano uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta uccisi da Cosa nostra. Oggi dobbiamo ricordare il suo sacrificio e quello di tanti altri servitori dello Stato e relegare nell’oblio le parole, gli atti e le omissioni di tanti altri che il giuramento di fedeltà alla Costituzione hanno tradito…
Il seme di Borsellino non è andato perso
In quel primo pomeriggio di luglio inoltrato, una Palermo sopita dalla calura dell’estate viene svegliata brutalmente da un boato. Un altro boato, uno di quelli che troppo spesso negli ultimi tempi segnano la città…
23 anni fa la strage di Capaci. Ucciso Falcone. Il 23 maggio rappresenta anche la nostra coscienza #palermochiamaitalia
Ventitre anni fa morirono a Capaci sull’autostrada che dall’aeroporto porta a Palermo: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Francesca Morvillo, Vito Schifani e Giovanni Falcone. L’orologio della moglie del giudice si fermò alle 18,08. Un’ora della nostra triste storia. Il magistrato Falcone, uno come noi, con i problemi e i fallimenti di tutti, serviva lealmente lo Stato…
#PalermoChiamaItalia. 40mila studenti ricordano Falcone
Saranno 40.000 gli studenti di tutto il Paese e un centinaio provenienti dall’Europa e Stati Uniti che il 23 maggio si uniranno nel ricordo delle stragi di Capaci e via D’Amelio. “Palermo chiama Italia” è il titolo della manifestazione organizzata dalla Fondazione ‘Giovanni e Francesca Falcone’, in collaborazione con la Direzione Generale per lo Studente del Ministero dell’Istruzione, che quest’anno si svolgerà non solo a Palermo, ma anche nelle piazze italiane in cui cittadini e studenti saranno presenti per dare testimonianza del loro impegno per la legalità…
Attentato a Falcone, i nuovi particolari sulla strage
23/05/92, una strage che ci interpella ancora
22 anni fa. Il caffè del 23 maggio 2014
22 anni dopo Capaci
Al voto pensando a Berlinguer
Intimidazione ad un giudice popolare
Gli investigatori della Squadra Mobile di Trapani da lunedì notte sono impegnati a far luce sull’incendio di una autovettura, una Panda, di proprietà di un pensionato, cognato di uno dei giudici popolari della Corte di Assise di Trapani che sta giudicando i conclamati mafiosi, Vincenzo Virga e Vito Mazzara, accusati, rispettivamente, di essere il mandante e il killer del sociologo…
Rostagno ammazzato dalla mafia perché dava fastidio
I dolori dell’antimafia al tempo degli avvoltoi
Vienna, panini che oltraggiano Falcone e Impastato
“Si è guadagnato il titolo del più grande rivale della mafia di Palermo, ma purtroppo sarà grigliato come un würstel ..” “Siciliano dalla bocca larga, fu cotto in una bomba come un pollo sul barbecue…”
Queste le spiegazioni che accompagnano i panini dedicati a Giovanni Falcone e a Peppino Impastato, venduti a Vienna nel locale Don Panino.
ELISABETTA BALDI CAPONNETTO: “Di Antonino Caponnetto non ne parlavano e ne parlano mai”
ANGELO CORBO: “Falcone? Probabilmente non c’era la volontà di salvarlo”
#Falcone #Capaci #IoRicordo
Giovanni Falcone, memoria e non ricordo
Napolitano, Grasso e Amato al processo sulla morte di Falcone e Borsellino
I pubblici ministeri Nino Di Matteo, Francesco Del Bene, Roberto Battaglia e Vittorio Teresi (Ingroia, come è noto, dopo le sue disavventure politiche, è stato trasferito alla procura di Aosta) hanno chiesto alla corte di Assise di Palermo di convocare al banco 176 testimoni tra i quali il presidente Napolitano, il presidente del Senato Pietro Grasso e il procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani, ma anche ex ministri come Giovanni Conso, Claudio Martelli, Vincenzo Scotti e Giuliano Amato.