118 giornalisti hanno perso la vita nell’esercizio della loro professione durante il 2014
L’impunità mette in pericolo i giornalisti, minaccia seriamente la democrazia e mina le speranze di pace…
L’impunità mette in pericolo i giornalisti, minaccia seriamente la democrazia e mina le speranze di pace…
I pochi media che ne hanno dato notizia continuano a definire le cinque bambine, perché è questo che erano, fatte esplodere da Boko Haram…
Ma l’informazione è messa a tacere anche per mano diretta del Governo, che ha ordinato la chiusura…
Circa 500 donne e bambini sono stati rapiti a Damasak nel nord est della Nigeria dai militanti dell’organizzazione terroristica jihadista Boko Haram
Il Paese più pericoloso resta la Siria dove c’è stato il maggior numero di vittime, davanti ai territori palestinesi, a Iraq, Ucraina, Messico, Afghanistan e Honduras
Dopo i duemila morti in poco più di una settimana ad inizio gennaio, c’è il rapimento in Camerun di 80 persone…
Ancora una volta, duemila essere umani massacrati dai paranoici integralisti di un dio sono troppo lontani, in fondo ad un Paese che non conosciamo, per diventare notizia principale
Morti 131, rapiti 119, imprigionati 179. Gaza il territorio più pericoloso, seguito da Siria e Pakistan. Ma non vanno sottovalutate le morti in Messico e Centroafrica
La crisi che la Nigeria sta vivendo apre numerosi interrogativi su una situazione drammatica che si sta consumando sotto gli occhi di tutti
E’ doloroso talvolta fare bilanci, ma ogni anno è uno spartiacque della storia ed è impossibile evitarli. La strage dei reporter purtroppo continua, con una media ormai drammaticamente confermata. Nel 2013 sono state 129 le vittime fra gli operatori
La fine di ogni anno coincide con i bilanci, e purtroppo c’è da constatare che nel mondo, durante il 2013 sono 71 i giornalisti uccisi e 178 sono imprigionati, nell’esercizio delle loro funzioni. Questo è l’esito dall’allarme dato da Reporters sans frontières e che apprendiamo dal canale d’informazione Afrik.com. La cattiva notizia, si apprende a pochi giorni dopo l’assassinio in Mali di due giornalisti esperti di RFI, Ghislaine Dupont e Claude Verlon. Nel suo bilancio libertà annuale