Asia
Filippine, “licenza di uccidere” i giornalisti
Nel giugno 2016 Duterte ha affermato di ritenere giusti gli assassini dei cronisti “corrotti”, (coloro che lo criticano, ndr) …
India, ucciso un altro giornalista. Si occupava di politica locale e criminalità
Stato di Bihar, India. Il 13 maggio Rajdeo Ranjan, responsabile della redazione locale di Siwar del quotidiano “Hindustan”, viene assassinato da…
Indiani in piazza. Chiedono solo condizioni di vita e di lavoro accettabili
Gli uomini senza diritti sono scesi in piazza per il primo sciopero generale dei braccianti agricoli della provincia di Latina. Sono quasi tutti indiani…
118 giornalisti hanno perso la vita nell’esercizio della loro professione durante il 2014
L’impunità mette in pericolo i giornalisti, minaccia seriamente la democrazia e mina le speranze di pace…
Bangladesh, ucciso Niloy Chakrabarti. E’ il quarto blogger dall’inizio dell’anno
Niloy Chakrabarti, conosciuto in rete come Niloy Neel, è stato assassinato questa mattina nel suo appartamento, nella capitale Dacca…
Hiroshima e Nagasaki: la fine di tutto e l’inizio di qualcosa
Due lampi, due funghi atomici e la fine di un mondo. Hiroshima e Nagasaki, settant’anni fa: fu allora che l’umanità scoprì e si trovò a dover fare i conti con l’incubo delle armi nucleari, una minaccia
Aman e San, indiani, 19 e 20 anni. Travolti e uccisi. Da un italiano. Il silenzio dei media
Il nome dell’autista della vettura che ha ucciso i due ragazzi non è stato mai reso noto e lui non ha mai chiesto scusa alla famiglia indiana; non ci sono state interrogazioni parlamentari…
Violenza sulle donne, l’India censura
la proiezione del film “India’s Daughter”
Il lavoro della regista Udwin mira in realtà a raccontare l’orribile idea, presente nella mente degli uomini che si macchiano di questa violenza, di libertà di stupro, rendendo accettabile e tollerabile la vile sottomissione, il disprezzo, la volontà di soppressione della vita della donna, considerata da chi compie questo raccapricciante crimine un essere umano di livello inferiore, da umiliare e ferire, meritevole di ciò che subisce…
Dal bilancio di Reporter senza frontiere un brutto momento per la libertà di stampa
Il Paese più pericoloso resta la Siria dove c’è stato il maggior numero di vittime, davanti ai territori palestinesi, a Iraq, Ucraina, Messico, Afghanistan e Honduras
Giornalisti uccisi, pestati, incarcerati, minacciati… Il triste bilancio del 2014
Morti 131, rapiti 119, imprigionati 179. Gaza il territorio più pericoloso, seguito da Siria e Pakistan. Ma non vanno sottovalutate le morti in Messico e Centroafrica
115 reporter uccisi in dieci mesi. Un anno tra i più dolorosi per l’informazione nel mondo
L’India, i Maró e l’assurda storia dei rimborsi
Nel 2013 morti 129 reporter, 211 in prigione, 6 rapiti. Il triste primato spetta alla Siria, seguita dall’Iraq dove la guerra dura da dieci anni. Un mestiere sempre più difficile
E’ doloroso talvolta fare bilanci, ma ogni anno è uno spartiacque della storia ed è impossibile evitarli. La strage dei reporter purtroppo continua, con una media ormai drammaticamente confermata. Nel 2013 sono state 129 le vittime fra gli operatori
2013, giornalisti sempre più nel mirino
La fine di ogni anno coincide con i bilanci, e purtroppo c’è da constatare che nel mondo, durante il 2013 sono 71 i giornalisti uccisi e 178 sono imprigionati, nell’esercizio delle loro funzioni. Questo è l’esito dall’allarme dato da Reporters sans frontières e che apprendiamo dal canale d’informazione Afrik.com. La cattiva notizia, si apprende a pochi giorni dopo l’assassinio in Mali di due giornalisti esperti di RFI, Ghislaine Dupont e Claude Verlon. Nel suo bilancio libertà annuale