BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

‘Filo spinato carico di energia elettrica contro i clandestini’. Fuori Buonanno dal Parlamento Ue. 30mila firme su Change.org

Non è la battuta di un comico, è un reato di istigazione compiuto da un rappresentante delle istituzioni. Chiediamo ai vertici del Parlamento europeo, soprattutto in questa fase di emergenza internazionale per il dramma dei profughi, di individuare le opportune misure e sanzioni contro l’eurodeputato…

CIAO SANTO!

Questa mattina è venuto a mancare Santo della Volpe, nostro amico e compagno di tante battaglie. E’ stato uno dei soci fondatori di Articolo21 e in questi anni lo abbiamo sempre trovato al nostro fianco in questi anni, in prima fila per difendere la libertà di informazione dagli ogni tipo di attacco manipolazione. Ieri mattina eravamo insieme nella sua casa…

Referendum Grecia: chi di (mala) informazione ferisce…

“Se passa il “no” non ci sarà più da mangiare”. “Se vince Tsipras ci costa 50 miliardi”. “Deve trionfare il “sì” altrimenti avremo un’economia asfissiata, e niente soldi nelle banche”. Le hanno provate tutte. Con i ricatti, gli ultimatum e le intimidazioni. Cercando di infondere il germe della paura nel popolo ellenico. Hanno messo in bocca a Tsipras e Varoufakis parole che non avevano mai pronunciato…

Amnesty Italia compie 40 anni. Marchesi: “non solo profughi. Anche chi scappa
in cerca di un futuro migliore va aiutato”

“Quarant’anni di campagne – afferma il presidente di Amnesty Italia Antonio Marchesi – che hanno riguardato paesi anche molto distanti partendo dal presupposto che i diritti della persona appartengono a tutti e che ogni violazione del diritto ci riguarda, anche se abita in un luogo lontanissimo. “Solo attraverso un’informazione attenta si può stimolare l’opinione pubblica”

“25 aprile? Una celebrazione necessaria. Purtroppo l’Italia di oggi non è assolutamente come avevano immaginato i resistenti”. Intervista a Roberto Saviano

Le dichiarazioni di Salvini sugli immigrati, sui rom, sugli stranieri che verrebbero a invadere il nostro paese, al di là del significato orrido, utilizzano un linguaggio che non sarebbe stato consentito a nessuno nei giorni successivi la Liberazione, perché quelle parole, quegli aggettivi e quei toni, avevano generato sofferenza, tortura e sangue