Un Medio Oriente per due jihadismi
7 milioni di sfollati interni. 4 milioni di profughi fuggiti all’estero. Questa è la fotografia del prodotto della tragedia siriana. A questi dati andrebbero aggiunti quelli relativi all’Iraq, più complessi visto…
7 milioni di sfollati interni. 4 milioni di profughi fuggiti all’estero. Questa è la fotografia del prodotto della tragedia siriana. A questi dati andrebbero aggiunti quelli relativi all’Iraq, più complessi visto…
In queste ore il pensiero non può che andare al gesuita italiano, Paolo Dall’Oglio, sequestrato in Siria dal 2013
Forse la storia dell’attacco terroristico di Tunisi è cominciata il 16 marzo, quando un capo dell’ISIS in Libia, di nazionalità tunisina, è stato eliminato. Molti sostengono che quello stesso giorno l’ISIS…
Dimenticare o ricordare? Ho letto molto spesso, sui giornali, quanto sia importante la memoria. Ma in occasione dei questa metà di marzo evidentemente ce ne siamo dimenticati
La rivoluzione tradita, quella siriana entra nel suo quinto anno.Rileggerla all’ombra del grande discorso di Obama su Selma è utile
Moni Ovadia lo ha spiegato benissimo, sostenendo che una volta che ci saremo fatti barbari come gli uomini di al-Baghdadi avremo indubitabilmente perso la partita. Ma gli schemi di gioco dei terroristi sono tantissimi. Uno di questi sta nel colpire “bene”…
Insieme alla più recente condanna di centinaia di militanti di piazza Tahrir, i casi di di Raif Badawi, Alaa Abdel Fattah e di Mazen Darwish sembrano dire che i regimi totalitari e i terroristi siano due facce dello stesso problema
Il citizen journalism è diventato un bene diffuso e questo dimostra l’attenzione e il desiderio di essere informati, partecipi. Ma dei 244 giornalisti arabi uccisi in Siria dall’inizio del conflitto, la stragrande maggioranza dei quali ovviamente siriani, non si parla. Strano? Certamente grave e doloroso.
Quel che qualsiasi cieco vedrebbe in Siria, e cioè l’agire in nome e per conto di Iran e regime siriano delle brigate qaidiste, nessuno di noi vuole vederlo? I giornali italiani in particolar modo sembrano sicuri: o Assad, il laico, o le tenebre di al Qaida. Eppure come negare che operano insieme…
Otto mesi dopo il sequestro di padre Paolo Dall’Oglio c’è un dato che appare indiscutibile: le sue idee sono scomparse, sequestrate come lui. Il suo libro “Collera e luce” è stato sì recensito da alcuni dei migliori pensatori italiani, come il priore della comunità monastica di Bose, Enzo Bianchi, ma la scossa che le sue idee volevano darci è stata lasciata, abbandonata. I termini crudi…
Un oceano di popolo ha sepolto un presidente inetto. Forza del popolo, e dell’incompetenza del presidente e dei suoi. Ma purtroppo quella con cui torniamo a fare i conti è una delle sigle più orrende della storia politica contemporanea: lo SCAF. Sembra indicare una tremenda malattia della pelle, e invece sono loro, i generali egiziani. Quelli che hanno condotto gli odiosi test di verginità sulle donne che andavano in piazza Tahrir, prima che Mubarak cadesse. Quelli che hanno governato l’Egitto con Mubarak, e prima di lui con gli altri “raìss”
Accade che qualche giorno orsono io sia stato invitato dall’amico e collega Lorenzo Trombetta, corrispondente dell’Ansa da Beirut, a moderare un dibattito-presentazione del suo nuovo libro sulla Siria. Dico nuovo non solo perché uscito da poco, per i tipi della Mondadori, ma anche perché Lorenzo, giornalista-ricercatore o forse ricercatore-giornalista, sulla Siria ne aveva già scritto un altro di libro . E’ stata l’occasione per ascoltarlo, e “stimolare” i relatori, il collega Saad Kiwan