Libia, uccisa e sgozzata una giovane reporter televisiva. Si chiamava Nasib Karnaf, aveva solo 23 anni

Gheddafi lo aveva drammaticamente predetto: “Dopo di me sarà il caos”. Ma forse neppure l’ex raìs poteva immaginare a che livello di violenza sarebbe sprofondato il suo Paese. La Libia è allo sbando, totalmente nelle mani delle bande armate. Pochi giorni fa è stato sventato un colpo di stato del generale Khalifa Haftar, il nuovo “signore della guerra”. E ora sotto tiro sono i giornalisti che denunciano il sangue sparso dalle milizie islamiche. L’ultimo crimine fa orrore. E’ stata uccisa e sgozzata una giovane reporter televisiva, molto popolare soprattutto nel sud della Libia. Lavorava per l’emittente Al Wataniya. Si chiamava Nasib Karnaf…

609 reporter uccisi negli ultimi anni. E’ la strage della libertà di stampa

La libertà di stampa è sancita dall’articolo 19 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. E per la ventesima volta l’Onu proclama la giornata mondiale dedicata a un diritto essenziale per una società democratica e per garantire la protezione di tutti gli altri diritti umani. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon…

Finalmente una Costituzione per Internet: il Brasile ci prova, ma chi la rispetterà?

Sono passati più di trent’anni (era il 1983) quando “Time magazine” nominò “machine of the year” il personal computer. Allora erano connessi alla Rete circa diecimila pc, oggi sono tre miliardi. Si parla di un “pianeta parallelo”, con una sua anima (sul web ormai si fa tutto) e addirittura una sua economia (i bit-coin). Non c’è dubbio che il nodo ormai è rappresentato dall’equilibrio fra la libertà di espressione, base della democrazia, e alcune regole…

Usa, 25 anni da innocente nel braccio della morte

Gli Stati Uniti, leader del mondo occidentale, sono uno dei quaranta Paesi dove ancora si applica la pena di morte. In effetti, i Paesi che non l’hanno abolita sono 91 ma di fatto non è più applicata. E nello stesso territorio americano soltanto in 32 Stati è ancora in vigore. I favorevoli alla pena capitale sono ancora il 63 per cento, ma nel 1994 raggiungevano addirittura l’80 per cento. I motivi che hanno spinto i cittadini americani a rivedere le proprie posizioni sulla pena capitale sono…