Frequenze stregate
Internet cosa? I silenzi del governo sull’agenda digitale
Banda larga per tutti
Agendina digitale
Tv, il patto regge
Sinistra, l’occasione giusta per un soggetto nuovo
Deleghe in giallo
Oscar a Sorrentino. Il cinema, metafora di un cambiamento possibile. Che ora non c’è
Osare, è un dovere civile e morale (speciale Conflitto di interessi)
La par condicio è una cosa seria
Frequenze tv, una pazza idea
Buon compleanno a l’Unità
Frequenze al palo
Lettere private
Comunicazione, governo senza politica
La causa si è persa
Tv, questa sconosciuta
“Tu che continui a dirmi che verrà domani e non capisci che per me il domani e’ già passato”, così uno dei versi più belli e famosi di Alda Merini (“Non avessi sperato in te”). L’amara invocazione si potrebbe girare a Matteo Renzi ed Enrico Letta, che nelle rispettive agende hanno -almeno finora- rimosso il capitolo storicamente doloroso del conflitto di interessi. Nonché quelli connessi di una moderna regolazione del sistema dei media, e di urgenti nuovi criteri di nomina del vertice della Rai