BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Umbria olii: una sentenza amara

Giorgio del Papa,titolare della Umbria Olii di Campello sul Clitumno, condannato anche in Appello,a 5 anni e 4 mesi di reclusione, due anni e due mesi in meno rispetto alla sentenza di primo grado. Comunque condannato: ma e’ l’unica notizia che soddisfa i familiari delle 4 vittime sul lavoro,che il 25 novembre 2006, morirono orrendamente nell’esplosione dei silos di quella fabbrica (nella foto), che , a loro insaputa, conteneva olio di sansa che produce il gas esano, pericolosamente esplodente. Perché’, in realtà’, la sentenza della Corte d’appello di Perugia,cambia profondamente la sentenza di primo grado : innanzitutto perché

Per Lea, per Denise

Lea Garofalo,” testimone di verità” riposa ora nel cimitero monumentale di Milano, tra i grandi personaggi di questa città illustre, dopo un funerale degno di una persona come lei, semplice, ma coraggiosa, capace di ribellarsi alla tradizione mafiosa della sua famiglia e della famiglia del marito, uccisa perché’ si era ribellata, in nome del futuro, suo e della figlia Denise, al destino ed alle azioni criminali della ‘ndrangheta. Una persona che si fidava di regole non scritte

Via Fauro: 20 anni dopo

Chi oggi passa da Via Fauro, a Roma, guarda con indifferenza quel muretto che cinge una scuola e la curva che porta su Via Parioli, lasciandosi alle spalle il Teatro Parioli.E se volete trovare notizie su quel che accadde qui 20 anni fa, troverete sui motori di ricerca del web, soprattutto una infinita serie di offerte immobiliari. E, alla fine, solo due siti che ricordano quelle 21,35 (circa) del 14 maggio 1993, quando un’auto bomba con 100 Kilogrammi, fece saltare per aria mezza strada, formando un cratere (“ellissoidale”) profondo 40 centimetri,oltre a rendere inabitabili per un periodo più o meno lungo di tempo, ben 4 palazzi,tra via Fauro e Via Boccioni. Una ragione c’è: quell’attentato di Via Fauro non provocò