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Disabilità, ausili fai-da-te: la bicicletta di Lorenzo. “Non scenderei mai”

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DOSSIER. A sette anni finalmente ha la sua bici di legno, grazie a Fondazione Tog e Opendot, che hanno creato “Unico – L’oggetto che non c’è”, collezione di articoli coprogettati da maker, terapisti, bambini con disabilità e famiglie

 

ROMA – All’età di sette anni, finalmente ha la sua bici di legno e pedala tutto contento. “La volevo da tanto, anche se all’inizio la mia mamma e il mio papà non avevano capito. Avevo indicato sul mio quaderno dei simboli, quello con cui parlo, il simbolo della bici, ma loro credevano che volessi andare a fare un giro: invece io la volevo come regalo”. Così,  attraverso la Fondazione Tog e grazie all’aiuto della madre Alessandra, Lorenzo è riuscito a coronare un sogno. La sua storia e quella della sua bicicletta di legno è  raccontata nel dossier “Chi fa da se. Invenzioni povere per un mondo ricco di idee”, pubblicato nel numero di giugno del magazine Superabile Inail  e realizzato da Michela Trigari.

Una volta chiarita l’incomprensione, sono partite le ricerche per una due ruote adatta a un bambino che ha seri problemi motori e non solo. Pc e iPad sempre accesi, ma la bicicletta continuava a non arrivare perché quelle trovate su Internet erano troppo costose o bisognava farsele spedire dall’estero. “Ma essendo i miei genitori testardi come me”, racconta Lorenzo, hanno chiesto aiuto alla Fondazione Together to go di Milano, un centro per la riabilitazione di bambini colpiti da patologie neurologiche complesse di cui Lorenzo è un paziente, che poi si è rivolta al fablab Opendot, un network di progettisti e creatori che spaziano dalla falegnameria al tessile fino all’elettronica.

Lorenzo e la sua bicicletta
La bici di Lorenzo - FOTO SUPERABILE

“Prima c’è stata una riunione, tutti seduti intorno al tavolo, poi hanno iniziato a prendermi le misure e a fare delle prove su una bici – continua Lorenzo -. Ma per un po’ non ho più saputo nulla, ero deluso e anche preoccupato di non averla più. Tutti mi spiegavano che la stavano costruendo apposta per me, ma io la volevo e basta… Poi il giorno del mio compleanno c’è stata una grande sorpresa: la mia bici! Ero felicissimo, era bellissima e ci sono salito subito sopra. È proprio bello quando mi muovo da solo, senza l’aiuto di nessuno. Io in bici ci andrei sempre e non scenderei mai”. Seguendo altre necessità, Fondazione Tog e Opendot hanno creato non solo la bicicletta di Lorenzo ma anche e soprattutto “Unico – L’oggetto che non c’è“, una collezione di articoli coprogettati da maker, terapisti, bambini con disabilità e famiglie: ausili su misura, belli ed economici, che consentono più efficacia riabilitativa e migliore qualità della vita ai piccoli con malattie neurologiche.

Qualche esempio? “Pimpy car”, una macchinina che aiuta a stare dritti e a socializzare mentre ci si muove, la serie di accessori “Glifo” per facilitare disegno e scrittura, la “Scarpetta” correttiva personalizzata stampata in 3D, i pupazzi “Diy” ( do it yourself , cioè fallo tu stesso) che stimolano l’esplorazione oculare e manuale, “Fisiorabbit”, un rullo per fare terapia giocando, e “Five Squirrels” per i test di potenziamento cognitivo.

Da redattoresociale

 


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