Hanno sfilato con i loro striscioni, le bandiere arcobaleno e un tricolore con il fucile spezzato, tra applausi e lancio di petali, i volontari delle tante associazioni che hanno aderito e partecipato all’Altra Parata per la Festa della Repubblica, che si è svolta il 2 giugno ai Giardini di Castel Sant’Angelo.
Riuniti nel motto “Difendiamo l’umanità, non i confini” pacifisti e rappresentanti delle Ong che lavorano sui temi dei diritti per tutti, dell’accoglienza, del salvataggio di rifugiati e profughi che cercano un futuro migliore, hanno voluto celebrare insieme la Repubblica che ripudia la guerra.
In un clima solidale, la festosa parata ha visto sfilare in rassegna con i loro stendardi gli amici di Baobab Experience, della campagna “Ero straniero”, di Assopalestina, di Banca Etica, di Un ponte per.., di Greenpeace, di Arci, del Movimento Nonviolento, di Emergency e tanti altri, accompagnati dalla musica della Banda Murga Sincontrullo. Presenti anche il deputato Giulio Marcon ed il Senatore Massimo Cervellini che hanno preferito questa parata civile piuttosto che quella militare ai Fori Imperiali.
L’iniziativa è stata promossa dalla Campagna “Un’altra difesa è possibile” (sostenuta da 6 Reti del mondo della pace, del servizio civile, del disarmo e della giustizia), insieme con Un ponte per … ed il Movimento Nonviolento.
Il 2 giugno è il compleanno della Repubblica, nata da mamma Resistenza (che fu un movimento prevalentemente civile e popolare antifascista e antinazista) e da papà Referendum (arma civilissima fatta di seggio, scheda, matita, che per la prima volta in Italia usarono anche le donne). La vera parata è dunque quella del popolo sovrano, della società civile, che vuole manifestare e vivere i valori fondamentali della Costituzione, patto comune nel quale tutti gli italiani si devono riconoscere.
Il lavoro, i diritti inviolabili, la dignità sociale, l’autonomia locale, l’uguaglianza, la giustizia, la libertà, la cultura, il paesaggio, l’asilo per gli stranieri: sono i dieci principi che precedono e riempiono di sostanza l’undicesimo fondamento della nostra Carta, il ripudio della guerra.
“E’ stata una bella festa, che ha mostrato quante pratiche positive e nonviolente siano già in atto, ed ha saldato un’alleanza tra il movimento pacifista e quello dell’accoglienza, della solidarietà, dei diritti. Difendere l’umanità, salvare le vite è l’obiettivo comune – dice Martina Pignatti Morano, presidente di Un ponte per… -. C’è richiesta politica di una altro 2 giugno per rilanciare proposte e denunce dell’area pacifista e fin da oggi convochiamo la festa della Repubblica disarmata del 2018”.
Nella stessa giornata si è svolto un altro significativo evento. La Presidente Laura Boldrini ha ricevuto nell’Aula di Montecitorio centinaia di ragazze e ragazzi del Servizio Civile nazionale. Questo incontro con il servizio civile, l’Italia solidale, si svolge regolarmente da qualche anno, è ormai nel calendario delle iniziative istituzionali della Camera.
“Il servizio civile ha manifestato tutte le sue potenzialità – dice Licio Palazzini, Presidente della CNESC, la Conferenza Nazionale degli Enti di Servizio Civile -. Il 2 Giugno arriva dopo l’entrata in vigore della legislazione sul Servizio Civile Universale, ma anche dopo le provocazioni sulla leva obbligatoria e il solito conflitto di alcune Regioni, tanto per dire che l’impegno a chiedere al Governo che sia coerente con le finalità della riforma è essenziale. Un servizio civile che sia uno dei pilastri della legge per la difesa civile”.
Dopo il 2 giugno la Campagna “Un’altra difesa è possibile si è data l’obiettivo di premere sulle Commissioni prima e quarta della Camera (Affari costituzionali e Difesa) per ottenere la calendarizzazione e l’avvio della discussione parlamentare sulla Legge per l’istituzione del Dipartimento della difesa civile non armata e nonviolenta.
“I temi della sicurezza e della difesa sono al centro dei programmi di tutti i partiti. Con la nostra proposta legislativa offriamo una soluzione coerente con la Costituzione – dice Mao Valpiana, Presidente del Movimento Nonviolento –. Il nostro obiettivo politico è quello di diminuire le ingenti spese militari e spostare risorse sulle forme già in atto di difesa nonviolenta, come il servizio e la protezione civile, accoglienza, integrazione, cittadinanza. I nemici da battere sono la paura, la guerra, le armi. La difesa è sempre legittima se civile, non armata e nonviolenta”.
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