Una settimana fa avevo spedito un migliaio di mail scrivendo che dopo tanta pioggia sarebbe arrivato il bel tempo e che sarebbero morti tantissimi agricoltori schiacciati dal trattore. Purtroppo così è stato: ho cercato di sensibilizzare tutti. Dal Ministro dee Politiche Agricole Martina in giù (ormai arriviamo a cinquecento morti a causa di questo mezzo da quando è ministro), ma niente, nessuno ha cuore la vita dei nostri agricoltori. Ne sono morti negli ultimi 10 giorni ben 11. Insomma come Cassandra non vengo ascoltato: eppure da dieci anni monitoro le morti sul lavoro, so quando queste stragi cominciano, quando ci può essere un maggior pericolo. Dopo gli ultimi tre morti di pochi giorni nella mia regione l’Emilia Romagna ho scritto al presidente Bonaccioni: ma neppure si degna di rispondere, come del resto fanno tutti quelli che occupano un posto di responsabilità a livello locale e nazionale. Ho anche scritto centinaia di volte, ed è così anche quest’anno, come del resto tutti gli anni, che un morto sui LUOGHI DI LAVORO su cinque è provocato dal trattore, ma si vede che questo non interessa.
Occorrerebbe (ma lo scrivo da anni) una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. Tra l’altro quello che angoscia di più è che per l’ennesima volta è stata rinviata una direttiva europea dove c’è scritto che occorrerebbe sottoporre ad esame d’idoneità alla guida “un patentino “chi guida questo mezzo mortale. E’ stato rinviato per l’ennesima volta la direttiva. Anche bravi giornalisti di quotidiani nazionali hanno cercato di sensibilizzare e hanno scritto che era assurdo l’ennesimo rinvio. Ma nulla: neppure l’opposizione si interessa a questa strage e questo la dice lunga. Non disturbare i manovratori su questioni cruciali per la gente normale. Molti che mi conoscono associano la mia immagine quando vedono un trattore: lo vedono ribaltato e con l’agricoltore schiacciato sotto. Proverò a scrivere a Papa Francesco. L’ho sognato questa notte e lo baciavo, era su un letto: quando mi sono avvicinato ho sentito che aveva la barba non rasata. Come i nostri agricoltori che levandosi alla mattina presto pensano di rasarla dopo essere tornati dai campi. Se ritornano vivi.