Voglio ricordare Oliviero Beha con la gratitudine che si deve a un giornalista che ha avuto la schiena dritta. Una razza sempre al limite dell’estinzione nel Paese dove il conformismo è un istinto. Quando si sceglie l’onestà – soprattutto quella intellettuale – si deve essere pronti al conflitto. Beha ha avuto una vita disseminata di rotture e ripartenze, perché aveva deciso di usare tutto il suo ascendente professionale per vigilare il potere. Storiche le sue trasmissioni sulle disfunzioni pubbliche e le ingiustizie patite da semplici cittadini, che con programmi come Radio Zorro e molti altri portava all’attenzione di istituzioni e opinione pubblica.