PYONYANG – Il popolo della Corea del Nord è “pronto alla guerra” contro gli Stati Uniti con le armi nucleari, ha detto il vice presidente nordcoreano del Partito dei lavoratori, Choe Ryong-hae, nel corso delle parata militare a Pyongyang per la ‘Giornata del Sole’.
“Siamo pienamente preparati ad affrontare qualsiasi tipo di guerra con le nostre armi nucleari, se gli Stati Uniti attaccano la penisola coreana”, ha detto il numero due del regime intervenendo alla mostra militare in commemorazione al 105esimo anniversario della nascita del fondatore del regime ed ex leader Kim Il-sung. La ‘Giornata del Sole’ è stata presieduta dal leader Kim Jong-un e l’esercito della Corea del Nord ha mostrato il suo arsenale di armi, una gamma tra cui diversi missili balistici e un possibile nuovo missile intercontinentale. “Se gli Stati Uniti rivolgeranno provocazioni sconsiderate contro di noi, le nostre forze rivoluzionarie saranno pronte a combattere e risponderanno all’istante con la guerra a tutto campo e gli attacchi nucleari con il nostro arsenale nucleare”, ha detto Choe.
Oggi parata militare con i nuovi missili
La Corea del Nord celebra oggi il padre fondatore del Paese, Kim Il-Sung, con una grande parata militare nella piazza centrale di Pyongyang, mentre la tensione cresce sul regime guidato dal nipote, Kim Jong-Un, e sui suoi piani nucleari e missilistici. Molti analisti danno per imminente un nuovo test nucleare nord-coreano, che sarebbe il sesto dal 2006, e per giorni hanno indicato nella data di oggi uno dei momenti piu’ probabili per l’esperimento, non avvenuto. Nel calendario di Pyongyang ci sono, pero’, altre date sensibili, a cominciare dal 25 aprile, anniversario della fondazione dell’esercito, che continuano a destare preoccupazioni. “C’e’ la possibilita’ che in quelle occasioni il Paese possa passare all’azione”, ha affermato oggi il ministro degli Esteri di Tokyo, Fumio Kishida, che ha poi avvertito che Tokyo deve essere pronta a prendere “varie contromisure”. Le armi mostrate in parata rivelano gli avanzamenti tecnologici di Pyongyang. Sulla piazza Kim Il-Sung di Pyongyang sono sfilati i missili balistici e i razzi balistici sottomarini, che possono colpire un bersaglio a mille chilometri di distanza. Secondo gli osservatori sud-coreani, la Corea del Nord avrebbe mostrato oggi anche nuovi missili balistici intercontinentali di dimensioni superiori ai Kn-08 e ai Kn-14 di cui era nota l’appartenenza all’arsenale di Pyongyang. Durante la parata sono stati mostrati anche i Kn-06 terra-aria e i Pukguksong-2, i missili balistici a raggio intermedio utilizzati per i test missilistici di febbraio scorso, che hanno pesantemente irritato la comunita’ internazionale e contribuito a innalzare di nuovo il livello di tensione nella penisola coreana.
La giornata di ieri ha segnato il picco di un escalation cominciata il mese scorso, con gli ultimi test missilistici nord-coreani e la visita in Asia orientale del segretario di Stato Usa, Rex Tilllerson, che aveva al centro i colloqui con i leader di Giappone, Corea del Sud e Cina sul contenimento della minaccia nord-coreana. Gli Stati Uniti hanno dichiarato che, per fermare i piani di Pyongyang, “tutte le opzioni sono sul tavolo”, compresa quella militare, e domenica scorsa hanno inviato nelle acque del Pacifico occidentale, vicino alle coste nord-coreane, una flotta di navi da guerra capeggiate dalla portaerei Uss Carl Vinson. Pyongyang ha risposto con durezza agli avvertimenti di Washington e ieri il vice ministro degli Esteri del regime, Han Song-Ryol, ha dichiarato che la Corea del Nord e’ pronta a rispondere a un attacco degli Stati Uniti. Piu’ tardi, nel corso della giornata, una nota dell’esercito diffusa dall’agenzia di stampa nord-coreana Korean Central News Agency (Kcna) ha avvertito che la risposta di Pyongyang in caso di aggressione statunitense sara’ “durissima” e “senza pieta'”. Pechino vuole evitare tensioni eccessive nella penisola e si oppone ufficialmente al programma nucleare nord-coreano, ma teme che la situazione finisca fuori controllo. Ieri, il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, aveva inviato un messaggio dai toni forti, inusuali nel linguaggio politico di Pechino, arrivando a dichiarare che un conflitto in Corea del Nord puo’ scoppiare “in qualsiasi momento” e che “non ci saranno vincitori” nel caso di una guerra. Il Global Times si chiede oggi se la super-bomba sganciata sull’Afghanistan dagli Stati Uniti per colpire postazioni dell’Isis possa avere spaventato Pyongyang. La Corea del Nord, scrive il tabloid cinese, “deve avere avvertito l’onda d’urto viaggiare dall’Afghanistan. Sarebbe bello se la bomba potesse spaventare Pyongyang, ma il suo impatto effettivo potrebbe essere l’opposto”. Il quotidiano cinese invia, poi, un messaggio al presidente degli Stati Uniti. “Si e’ ampiamente speculato sulla possibilita’ che la Corea del Nord si stesse preparando per il suo sesto test nucleare e il suo leader Kim Jong-Un stesse valutando le opzioni”, prosegue il tabloid cinese. “Il messaggio mandato dagli Stati Uniti non aiuta Pyongyang a prendere decisioni ragionevoli”. Gli Stati Uniti, conclude il Global Times, “sembrano godere del privilegio di fare qualsiasi cosa gli vada. Al mondo, questo porta piu’ pericolo che sicurezza”.