Una famiglia di sei bambini, dal più grande che ha 12 anni al più piccolo che ha 9 mesi, sopravvissuti senza i genitori nella guerra di Aleppo e trovati dagli operatori della Caritas tra le macerie . Da Damasco la liberazione di due ragazzi rapiti che hanno ritrovato il padre. Sono le storie, anche di speranza, della guerra di Siria, entrata nel suo settimo anno, di cui si occupa Tg1 Dialogo sabato 18 marzo, a cura di Piero Damosso, e con il commento di padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco, in onda domani su Rai Uno dalle 8,20. Tra le testimonianze, il vescovo di Aleppo, Antoine Audo propone un confronto con gli islamici sulla modernità e lancia un appello per la pace, la base per il rispetto di tutte le minoranze religiose, compresi i cristiani che rischiano di scomparire da un Paese fondamentale per la tradizione del cristianesimo. Per monsignor Audo, “occorre anche trovare il modo che sciiti e sunniti, la maggioranza in Siria, riprendano una forte collaborazione per l’unità della Siria, che alla fine potrebbe essere distrutta”. Ecco anche perché, per il vescovo di Aleppo, l’ipotesi di una divisione della Siria su base etnico-religiosa non aiuta la pace, mentre “bisogna riunificare tutto il Paese verso elezioni democratiche”. Audo aggiunge che “l’attuale governo sarebbe pronto ad accettarle sotto l’egida dell’Onu”. Per la ricostruzione della Siria,inoltre, occorreranno anche quelle forze intellettuali e professionali che sono fuggite in questi anni di guerra. L’operazione dei corridoi umanitari, spiega il direttore della Caritas italiana, Soddu, serve infatti ad accogliere i disabili, gli anziani e i più poveri.