Cdr e sindacato dei giornalisti esprimono preoccupazione per le incertezze e le esitazioni del governo nella messa a punto delle regole per l’accesso ai servizi. Il rispetto delle norme sulla concorrenza non può tradursi nella chiusura di attività e nella distruzione di posti di lavoro. Per questo, la definizione delle regole non può non tenere conto della specificità del settore dell’informazione che, a differenza degli altri comparti dell’industria, ha rilevanza costituzionale perché incide sulla vita democratica, garantendo ai cittadini il diritto a essere informati, e sugli interessi generali del Paese.
«Il ministro Luca Lotti, particolarmente attivo nell’ascoltare le ragioni delle imprese – dice il segretario generale della FNSI, Raffaele Lorusso – deve trovare il tempo per farsi carico delle criticità e delle difficoltà di un intero settore che, dai bandi per le agenzie di stampa ai decreti attuativi della legge di riforma dell’editoria, attende dal governo risposte convincenti e non più rinviabili che vadano nella direzione della ripresa del mercato, del rilancio dell’occupazione e della lotta al precariato dilagante. Il perdurare del silenzio e il sostanziale disinteresse per i diritti del lavoro da parte del governo e del ministro Lotti non potranno non provocare una reazione pubblica dell’intera categoria, nelle forme e nei modi che saranno definiti nella prossima riunione della giunta federale».