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Aldrovandi e Diaz: condanne definitive, pene incerte

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La sentenza di condanna definitiva per i 4 poliziotti che hanno ucciso Federico Aldrovandi è esecutiva.  Si attende ora l’ordine di carcerazione che deve emettere Nicola Proto, procuratore reggente della procura di Ferrara e pubblico ministero nel processo di primo grado. Sei mesi di carcere la pena residua, dopo che tre anni sono stati condonati dall’indulto. Il tribunale di sorveglianza di Bologna avrà trenta giorni di tempo per decidere se applicarla o sostituirla con misure alternative come chiedono i legali dei pregiudicati.
Nel frattempo le condanne definitive anche per 25 tra funzionari e agenti che presero parte al pestaggio alla scuola Diaz durante il G8 di Genova nel 2001, e in  particolare l’interdizione dai pubblici uffici,  rafforza le ragioni dell’appello Giustizia per Aldro. Sono già state raccolte oltre 10 mila firme.  Nell’appello si chiede che i quattro agenti che uccisero Federico il 25 settembre 2005 a Ferrara, siano estromessi dalla polizia di Stato, che sia riconosciuto in Italia il reato di tortura applicando la convenzione delle Nazioni Unite del 1984 e che sia introdotto un codice  sulla divisa o sui caschi per riconoscere l’identità degli appartenenti delle forze dell’ordine.
Ora che entrambe le sentenze sono definitive si attendono anche i provvedimenti disciplinari annunciati dal ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri.

Per firmare appello Giustizia per Aldro il sito è http://www.giustiziaperaldro.it/ 


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