Martedì 31 gennaio, dopo 7 anni e 7 mesi (!), la conclusione del 1° grado del processo per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009. Gli imputati – scrive in una nota l’associazione dei familiari delle vittime “Assemblea 29 giugno” – ai vertici delle nove società coinvolte nell’immane tragedia, sono accusati, a vario titolo, di disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo, lesioni gravi e gravissime. Reati di natura colposa … La realtà, però, è ben diversa. Perché sulla tragedia di Viareggio vi è stata omissione e rimozione dolosa di cautele che avrebbero evitato 32 vittime e feriti gravissimi. Lo stesso art. 437 del Codice penale recita che “Chiunque omette di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, ovvero li rimuove o li danneggia, è punito …”.
“L’obbligo di predisporre misure necessarie a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro grava su datori di lavoro, amministratori delegati e dirigenti. Vi è stato chiaramente il nesso di causalità tra l’omissione e l’evento. Questo rapporto sussiste quando l’azione doverosa è stata omessa; azione che se fosse stata compiuta avrebbe impedito l’evento nel senso che non si sarebbe verificato. Non impedire l’evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo, se (e quando) il compimento dell’attività omessa lo avrebbe impedito.
Avendo: – disposto la velocità fino a 100 km/h, – omesso barriere protettive, – resi inutilizzabili i rilevatori temperatura boccole, – annullato circolari su carri scudo e cuscinetto, – azzerato e limitato controlli, verifiche ed ispezioni; non avendo: – istituito il “dispositivo antisvio”, – adottato cisterne sicure al trasporto di sostanze altamente pericolose, – predisposto una valutazione del rischio e un piano di evacuazione in caso di deragliamento ed esplosioni … … è la prova provata di un’evidente responsabilità dolosa.
Alla lettura dei capi di imputazione per il rinvio a giudizio degli imputati, un avvocato si lasciò andare a questa efficace e inappellabile sintesi: “Gli è andata proprio di lusso …”.
Il 31 gennaio al Polo fieristico a Lucca, ex Bertolli, località Sorbano del Giudice, dalle ore 09.30 al parcheggio per sfilare fino al piazzale del Polo ed attendere assieme l’ora della sentenza.
Per la prima volta, dall’inizio del processo, le telecamere sono ammesse in aula alla lettura della sentenza.
La partenza da Viareggio è alle 08.45, dal parcheggio della Pam sotto il cavalcaferrovia.
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