“Peggio il tacon del buso” recita un antico adagio veneto. L’espressione calza a pennello per definire le parole usate dal presidente Schifani per giustificare l’incredibile sostituzione, in corsa, per di più a votazione aperta, decretata per cacciare dalla vigilanza il senatore “dissidente” e per condizionare in modo clamoroso il risultato della votazione in commissione parlamentare di vigilanza.
Meglio “obbedir tacendo” fedeli alla consegna del conflitto di interessi, piuttosto che nascondersi dietro la necessità di ridurre il peso eccessivo della Pdl in quella commissione.
Ma stiamo scherzando? Quella votazione va considerata nulla, la ferita che si è prodotta ha bisogno di una riparazione pubblica, solenne, capace di ripristinare la credibilità istituzionale.
Da decenni il conflitto di interessi impone la sua volontà, ora è giunto il momento di porre fine allo spettacolo.