Un ex camorrista, Nunzio Perrella per la prima volta in pubblico, per rispondere alle domande dei giornalisti sulle storie e i fatti contenuti nelle 256 pagine di “Oltre Gomorra – L’Italia dei rifiuti, scritto con Paolo Coltro e pubblicato da centoAutori, la stessa casa editrice di Villaricca (Na) che nel 2012 diede alle stampe “Il Casalese” la biografia non autorizzata dell’ex sottosegretario allo Sviluppo Economico Nicola Cosentino, oggi in carcere per corruzione e associazione mafiosa di stampo camorristico. ”Oltre Gomorra”, in libreria dal 12 gennaio, è un libro che farà discutere, e tremare, molti tra amministratori locali nei piccoli centri come nelle grandi città. Con la Capitale che diventa lo snodo principale lungo la cartina dell’Italia contaminata da rifiuti speciali. Nel grande business dello smaltimento illegale di rifiuti altamente tossici e pertanto pericolosissimi per la salute di tutti noi, Roma e le discariche del sistema Cerroni, diventano le principali mete di conferimento dei carichi di veleni composti da scarti industriali e ospedalieri. Oltre che di ordinaria e indifferenziata” monezza”.
È il primo libro a tracciare la geografia dell’Italia avvelenata. Una vera e propria mappa delle aree verdi in cui negli ultimi due decenni, sono stati interrati e conferiti, illegalmente, tonnellate e tonnellate di rifiuti speciali. A parlare è il camorrista che creò il sistema di sversamento illegale. In questo libro ricostruendo la storia della sua vita post carcere (ha scontato ventiquattro anni per reati che vanno dal traffico internazionale di droga, all’associazione mafiosa, tranne l’omicidio, ndr), da collaboratore di giustizia prima, e da consulente per varie procure dopo –numerose le inchieste sulle cosiddette ecomafie in cui i magistrati si sono avvalsi della sua esperienza- svela e ricostruisce tutti i passaggi di un sistema che in molti casi ha seriamente compromesso la salute del territorio nazionale tutto e quella dei cittadini che lo abitano. Con aggravi miliardari per le casse pubbliche. Perrella che sarà in conferenza stampa con il volto coperto per motivi di sicurezza, ci racconta oggi di tutti i fili che uniscono nell’enorme ragnatela di affari gestiti e condivisi tra pubblico e privato, commistioni e interessi economico-criminali a vari livelli.
E ancora oggi nonostante la legge entrata in vigore 15 anni fa, i richiami e le sanzioni più volte comminate all’Italia dall’Unione Europea proprio sull’emergenza rifiuti e smaltimento illecito degli stessi, tale sistema continui a restare redditizio per imprenditori, politici, amministratori e dirigenti pubblici. Il terribile segreto del traffico di veleni in Italia che Nunzio Perrella -fratello dei più noti capi clan del rione Traiano a Napoli- mette a verbale gli fa dire: <<Solo quando il Nord si è riempito di rifiuti, si è cominciato a mandarli al Sud>>. La storia del peggiore stupro all’ambiente del secolo comincia lì, da dove il racconto del fortunato libro di Roberto Saviano si è fermato. Segreti e verità inconfessabili in un patto scellerato tra mala politica e mala società, che hanno reso il traffico illegale di rifiuti anche più redditizio di quello della cocaina, come Nunzio Perrella racconta a Paolo Coltro. Imprenditori, politici e faccendieri vari che hanno trasformato il Paese in una gigantesca “terra dei fuochi”. Il libro denuncia pubblicato da CentoAutori nella collana “Fatti e Misfatti”, diretta da Nico Pirozzi, giornalista e scrittore a sua volta, rappresenta il primo documento probante sull’avvelenamento del Paese che è fatto soprattutto di aria che respiriamo, di falde acquifere dalle quali arriva l’acqua nelle nostre case; ma anche di fiumi che a loro volta inquinati dal percolato dei rifiuti che infiltra la terra, riversano le loro acque tossiche in mare. E da entrambi riceviamo il cibo di cui ci nutriamo. Un prezioso contributo giornalistico-editoriale per accendere i riflettori dell’informazione sulla cronaca aggiornata di un “biocidio di Stato”.
Presentazione e conferenza stampa
giovedì 19 gennaio 2017 ore 11.30
sala Azzurra Federazione Nazionale della Stampa
corso Vittorio Emanuele 349 -Roma
Ufficio stampa CentoAutori
Mariella Magazù (Info 347 8509495)
Scheda sinottica
Tra il giugno del 1992 e l’aprile dell’anno successivo Nunzio Perrella, esponente di spicco dell’omonimo clan camorristico attivo nella periferia occidentale di Napoli, svela tutto ciò che c’è da sapere sul traffico di rifiuti in Italia. In decine di ore di registrazioni e in più di cento pagine di verbali spiega come e perché la monnezza è stata trasformata in oro. A conferma del suo incredibile racconto fornisce anche un lungo elenco di nomi, circostanze, località e metodi di smaltimento (legali e illeciti) di milioni di tonnellate di scarti industriali altamente pericolosi. Magistratura e forze dell’ordine hanno a disposizione un quadro ben preciso del patto scellerato posto in essere da industriali senza scrupoli, imprenditori al di sopra di ogni sospetto e camorristi, con la silente complicità di politici e amministratori locali inseriti nel libro paga dei clan. Ma per più di vent’anni non succede praticamente nulla.
Paolo Coltro è nato a Vicenza 63 anni fa. Giornalista professionista. Nel 1979 è stato tra i fondatori del quotidiano “Il Mattino di Padova”, dove ha percorso la sua carriera da cronista di giudiziaria a caposervizio cultura. Nel 1991 è stato prima vicedirettore e poi direttore del quotidiano “Nuova Vicenza”. È tornato nel Gruppo Espresso nel 1994 come caporedattore de “La tribuna di Treviso”. Nel 1999 è diventato caporedattore per le pagine di cultura e spettacoli dei tre quotidiani veneti Finegil. Oggi collabora con il “Corriere della Sera” e il “Corriere del Veneto”. Ha pubblicato alcuni libri sulla storia di Padova e sul Veneto (Padova da Antenore al nuovo millennio, Cibiana di Cadore. I “murales” raccontano la sua storia, Burano, una storia a colori, Elio Armano. Feltre sotto/sopra, Tempora & Mores. Cronache da un Veneto provvisorio). Ha una Nikon e la adopera;“Padova informale” è il titolo della sua prima mostra fotografica.
Nunzio Perrella è nato a Napoli 68 anni fa. Ha iniziato la carriera di camorrista senza mai sparare un colpo di pistola; è stato arrestato due volte quando era molto giovane. Mentre gli altri fratelli davano inizio alla scalata nel mondo del crimine, diventando in breve tempo i temuti boss del rione Traiano, lui sceglieva di diventare un colletto bianco, coniugando camorra e imprenditoria. Nuovamente arrestato nel 1992, è diventato collaboratore di giustizia, rivelando tutti i segreti del traffico di rifiuti, che per primo aveva intuito. Condannato a 24 anni di carcere, li ha scontati ai domiciliari e in galera. Ora è un libero cittadino, e da libero cittadino ha scelto di continuare la collaborazione con i magistrati.