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Sky annuncia esuberi e trasferimenti di personale, la Fnsi: «Ci sono delle regole e le faremo rispettare»

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«L’ad di Sky deve prendere atto che le regole ci sono e che è intenzione della Fnsi farle rispettare in ogni sede». Il segretario Lorusso replica così all’annuncio di voler trasferire SkyTg24 e altri settori aziendali da Roma a Milano. Usigrai: «Con i lavoratori in difesa di regole e diritti». Il Cdr: «Contrari a sradicare il tg dalla sede da dove è sempre andato in onda».
«Ha ragione l’amministratore delegato di Sky, Andrea Zappia: in Italia ci sono regole obsolete. Soltanto in Italia, infatti, viene consentito ad un operatore come Sky di operare nel mercato della raccolta pubblicitaria, sostanzialmente senza limiti, sottraendo risorse agli altri operatori della radiotelevisione e alla carta stampata».

Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, replica così all’annuncio dell’azienda di Rupert Murdoch di voler trasferire SkyTg24 e altri settori produttivi dalla sede di Roma alla sede di Milano. Annuncio fatto da Zappia alle rappresentanze sindacali e al Comitato di redazione del telegiornale nel corso di alcune riunioni.

«L’ad di Sky – prosegue Lorusso – deve però prendere atto che, soprattutto in tema di esuberi e trasferimenti di personale, le regole ci sono e che è intenzione della Fnsi farle rispettare in ogni sede, anche con l’assistenza dei propri legali. Il sindacato dei giornalisti è fin d’ora accanto ai colleghi della redazione di Sky e li affiancherà in tutte le sedi per evitare che le misure annunciate dall’azienda si traducano in una mortificazione delle professionalità e in un impoverimento della qualità e dell’offerta informativa».

Insieme alla Fnsi, al fianco dei lavoratori di Sky nella difesa di regole e diritti si schiera anche l’Usigrai. «L’annuncio di 200 esuberi e di 300 trasferimenti a Sky – scrive il segretario Vittorio Di Trapani – è incomprensibile, quanto grave. Una decisione del genere deve essere giustificata da motivazioni economiche molto chiare e inconfutabili. L’impressione è che in realtà sia solo l’ennesima prova di forza contro i lavoratori e i sindacati. Non a caso l’ad di Sky ha ritirato fuori il trito e ritrito presunto problema di “regole obsolete”».

E anche se «ogni giorno – conclude l’Usigrai – come giornalisti Rai ci confrontiamo con i colleghi di Sky sul campo, in una leale e appassionante concorrenza, in casi come questi non esistono barriere aziendali: siamo solidali con le lavoratrici e lavoratori di Sky».

Sulla vicenda è intervenuto anche il Comitato di redazione del telegiornale, che ha espresso preoccupazione per le ricadute occupazionali e per l’impatto del piano aziendale sulla vita di centinaia di colleghi e delle loro famiglie.

«Abbiamo espresso all’azienda – si legge in una nota del Cdr – la nostra contrarietà ad un trasferimento che sradica un telegiornale che fin dalla prima edizione nel 2003 va in onda da Roma e che, nella Capitale, ha costruito la sua credibilità dimostrando di essere un protagonista del panorama informativo italiano».


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