Una lunga serie di scosse sismiche di minore entità ha fatto seguito nel centro Italia ai tre eventi sismici che questa mattina, nel giro di un’ora, hanno nuovamente colpito la provincia dell’Aquila, ora coperto di neve: il terremoto di magnitudo 5.1 delle 10.25, quello di magnitudo 5.5 delle 11.14 e quello di magnitudo 5.4 delle 11.25. L’epicentro è stato poco più a sud di Amatrice, distrutta il 24 agosto da un primo sisma che ha iniziato la sequenza, tra Montereale, Pizzoli, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno, ma il sisma è stato avvertito fino a Roma, Napoli e Firenze. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) non ha registrato nessuna scossa oggi in provincia dell’Aquila prima del primo terremoto delle 10.25, poi 24 scosse di lieve entità (magnitudo attorno al 2.5) nella stessa provincia dell’Aquila, oltre che nella provincia di Rieti e di Macerata. A cinquanta minuti dalla prima scossa forte, alle 11.14, la seconda scossa forte (5.5), e, nei dieci minuti successivi, fino alla terza e ultima delle scosse superiori a magnitudo 5 (quella delle 11.25, magnitudo 5.4) altre sei scosse, quasi tutte in provincia dell’Aquila e tre delle quali con magnitudo superiore a 4 (4.7 alle 11.15, 4.6 alle 11.16 e 4.0 alle 11.24). Da allora, un lungo sciame sismico che ha colpito quasi sempre la provincia dell’Aquila e in qualche caso quella di Rieti con scosse di bassa magnitudo ogni pochi minuti (50 scosse solo nelle due ore successive), con solo due eventi, alle 11.39 e alle 12.07, di magnitudo 4.1.
Il sismologo Alessandro Amato: “è un sistema di faglie che si è mosso in maniera complòessa”
“E’ una zona di alta pericolosità, che si colloca tra il settore attivo nel 2009 e quello del 2016: è un sistema di faglie, non un’unica faglia, che si è mosso in maniera abbastanza complessa”. Ai microfoni di Rainews24, il sismologo dell’Ingv Alessandro Amato spiega che la zona colpita dalle scosse di oggi “era attiva, con eventi piccoli di cui si parlava poco perché erano meno avvertiti: adesso abbiamo avuto tre scosse in un’ora, scosse importanti, tutte sopra 5 di magnitudo. Sono scosse che fanno paura, ma per fortuna non provocano danni gravi – prosegue Amato – ce ne saranno sicuramente altre, stiamo registrando diverse decine di after shock in queste poche ore. Non possiamo neanche escludere che ci siano altre scosse forti: abbiamo imparato in questi mesi, ma lo sapevamo da prima, che questi fenomeni di attivazione di faglie successive sono purtroppo abbastanza frequenti. Osserviamo con attenzione e cerchiamo di capire che cosa sta accadendo”.
Il sisma del 18 gennaio 2017, nuovi danni ad Amatrice e Accumoli
Una sequenza impressionante, che ha portato a nuovi danni ad Amatrice, dove è definitivamente crollato il campanile della chiesa di Sant’Agostino, e in generale nei paesi già colpiti dai terremoti dei mesi scorsi, anche se al momento non si registrano danni gravi alle persone. Un’emergenza che si somma alle difficoltà enormi vissute in questi giorni per il maltempo: “Servono turbine. L’emergenza ora non è il terremoto, che comunque continua a fare paura, sono le famiglie isolate a causa della neve”, è l’appello del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. “La situazione è drammatica – ha detto il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci – le strade comunali sono impraticabili per la neve, anche la Salaria è chiusa, i mezzi a disposizione sono pochi, alcuni sono rotti e l’emergenza è sempre più grande. Così non si può andare avanti, non si può combattere la guerra con archi e frecce”. Ad Arquata invece risultano dispersi 15 allevatori, che questa mattina erano partiti dagli alberghi di San Benedetto per andare in paese ad accudire e alimentare le loro bestie. A Roma scuole e uffici evacuati, e chiuse per diverse ore le linee metro A e B/B1. La prima è stata successivamente riaperta, per le altre due è stato approntato un servizio sostitutivo.
Il presidente della Regione Marche, Ceriscioli: “è una catastrofe!”
“E’ una catastrofe perché all’emergenza che viviamo da agosto si è aggiunta la neve e le scosse di oggi creano una situazione catastrofica sulle strade. Il combinato neve e terremoto ha creato anche il rischio slavine, la mancanza di corrente elettrica mette in difficoltà migliaia di famiglie che non sanno dove stare, i sindaci chiedono mezzi per uscire dall’isolamento, alcune realtà soprattutto le frazioni, risultano isolate”, afferma il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli in una nota. “Un appello quindi alle Regioni – continua Ceriscioli -, specie quelle del nord che hanno competenze: servono mezzi e turbine per liberare i posti dalla neve alta, c’è il problema degli alberi caduti che intralciano il lavoro dei mezzi spalaneve, servono squadre per toglierli. E poi importante che Enel faccia di tutto per ripristinare la corrente elettrica e i sindaci abbiano in queste ore quale priorità il collocamento delle persone e portarle in posti caldi e sicuri per trascorrere la nottata. Si è mobilitato l’esercito e l’Anas a livello nazionale, facciamo presente che c’è davvero grande necessità ed è urgente la massima mobilitazione”.
La ministra della Difesa Pinotti: “l’Esercito è mobilitato”
“L’Esercito è completamente mobilitato. Sentiamo il bisogno di raggiungere le frazioni e le zone montane più lontane, per questo abbiamo messo a disposizione tutti i mezzi dell’Esercito. Voglio che tutti i cittadini possano sentire che lo Stato c’è”. Così il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in collegamento con Rai News24 dalla sala operativa dell’Esercito da dove segue l’emergenza nelle zone terremotate. Il ministro ha detto di essere in contatto con la Protezione civile e di essersi sentita questa mattina con il presidente del Consiglio Gentiloni che “dalla Germania mi chiedeva di dare la massima disponibilità”. L’Esercito è stato attivato già da ieri per l’emergenza neve. Da Foggia, infatti, sono partiti verso l’Abruzzo, tre assetti dall’Undicesimo reggimento Genio guastatori con mezzi speciali per la rimozione neve.
La Cgil: “porteremo anche noi aiuto immediato alle popolazioni nuovamente colpite”
“Ci stringiamo attorno alle popolazioni coinvolte in un’emergenza che sembra non finire. Sarà cura della nostra organizzazione portare aiuto immediato ai cittadini e ai lavoratori dei centri ulteriormente colpiti dal sisma e sostenere le necessarie esigenze di quelle comunità presso le autorità di Governo, la Protezione Civile e il Commissario Straordinario”. Lo afferma in una nota la Cgil nazionale. “All’emergenza abitativa e occupazionale dovuta ai due sismi del 24 agosto e del 30 ottobre, non ancora mitigata – prosegue la Cgil – si sono aggiunti il disagio di una stagione invernale molto rigida e, da oggi, le conseguenze di quello che sembra essere un terzo episodio grave di movimento tellurico”. Per il sindacato di Corso d’Italia “è necessario un programma straordinario che preveda il potenziamento delle presenze dei corpi preposti e la destinazione di maggiori risorse alle comunità colpite”. Infine, conclude la Cgil “rinnoviamo anche a tutte le nostre strutture l’invito alla solidarietà diretta nei confronti delle aree terremotate mettendo a disposizione risorse economiche e umane non occasionali”.