Il Tar dell’Umbria ha annullato la Giunta di Assisi, a seguito del ricorso di associazioni e partiti politici, per mancanza di donne nella Giunta. Una decisione, quella del Tar, tutto sommato scontata visto che la giurisprudenza in questi casi è ormai univoca nell’affermare l’obbligatorietà di garantire la presenza di uomini e donne nelle pubbliche amministrazioni. E’ sorprendente e mortificante, invece, la decisione del sindaco di Assisi, Claudio Ricci (nella foto), di disattendere la delibera del Tar e di riconfermare con un nuovo decreto la Giunta di prima: gli stessi 5, tutti maschi. La giustificazione è che la scelta degli assessori è caduta sui 5 candidati che alle ultime elezioni hanno preso più voti.
Lo spirito della legge è un altro e stabilisce che gli assessori non possono essere consiglieri comunali, proprio per consentire ai sindaci la possibilità di scegliere in un amplissimo ambito sociale la squadra di governo. Ma Ricci, ricordiamolo, è il sindaco dell’ordinanza contro chi chiedeva l’elemosina (chissà cosa avrebbe detto S.Francesco…), lo stesso che ha impedito la divulgazione via internet delle sedute del Consiglio comunale, la riapertura delle fontanelle pubbliche e altre amenità del genere, e per lui quel che conta è non modificare l’equilibrio precario fra le forze che compongono la maggioranza. Scarsa la sua sensibilità per la parità di genere, il pluralismo, del fatto che una città come Assisi – così importante in termini simbolici per essere la patria di san Francesco, la capitale della Pace, il luogo di incontro fra le culture e le religioni – dovrebbe esprimere sempre messaggi di dialogo, di confronto, di tolleranza e di solidarietà. Un danno all’immagine di una città che non solo è patrimonio dell’Unesco, ma che addirittura si candida ad essere Capitale europea della cultura nel 2019. Una città che le coscienze libere, gli ecologisti, i pacifisti e i pacifici di tutto il mondo hanno eletto a propria patria ideale. La decisione del sindaco di Assisi tradisce anche questi cittadini del mondo.