Vorrei…
- più giornalismo d’inchiesta. Perché manca o non è indipendente, con l’igienica separazione tra opinione e fatto
- un’etichetta di testata con “Editore senza altre attività” oppure “Editore con altre attività nei settori edilizio, ecc…”, che orienti il lettore nelle campagne della testata
- ogni commento affiancato da un box sul fatto a cui si riferisce, sintetizzato nelle 5 W inglesi (what, when, ecc..)
- una rubrica intitolata “Privilegi” per mappare quelli piccoli e grandi che insieme fanno il mosaico della diseguaglianza
- più satira (vignette, copertine in tv ecc.)
- estrarre a sorte periodicamente una persona tra quelle che hanno scritto lettere pubblicate dai giornali e intervistarla o invitarla nei talk
- affiancare l’intervsta a un corrotto con quella di chi fa il proprio dovere, per darci un po’ di speranza
- un “cruscotto” con i dati (Openpolis?) sulle presenze dei parlamentari e il loro rendimento e statistiche aggiornate mensilmente
- valorizzare il commento e le proposte dei rappresentanti di associazioni territoriali, di cultura politica, di volontariato…
- i titoli e le dichiarazioni che incitano all’odio,
- le interruzioni dei turni di parola nei talk tollerate dai conduttori
- il commento morboso di cronaca nera, con l’insopportabile domanda a caldo al parente della vittima: lei perdonerebbe l’assassino?
- le marmellate di parole che mischiano vari commenti, senza mai far capire a cosa si riferiscono
- il tono lagnoso e omologato dei conduttori dei tg