Nella periferia est di Roma viene meno la legittima assegnazione di un alloggio popolare a causa della protesta di un gruppo di cittadini che hanno accolto con insulti e invettive la famiglia straniera
A cura di Lunaria
Ieri nel quartiere di San Basilio, nella periferia Est di Roma, è successo di nuovo. Il legittimo diritto di una famiglia di cittadini stranieri (genitori e tre figli) di entrare nell’alloggio popolare regolarmente assegnato è stato cancellato grazie alla protesta violenta di un gruppo di cittadini. Gli occupanti dell’abitazione assegnata alla famiglia, sostenuti da una quarantina di persone, hanno impedito l’accesso all’alloggio lanciando gravi insulti razzisti.
La violenza della protesta, secondo quanto riportato dalla stampa, ha indotto la famiglia a rinunciare all’assegnazione.
Il comandante della Polizia locale che aveva accompagnato la famiglia per procedere allo sgombero dell’abitazione occupata, la sindaca di Roma e l’assessora alle Politiche Sociali hanno espresso una indignazione doverosa annunciando che si procederà all’assegnazione di un nuovo alloggio. Le persone che hanno messo in atto la protesta sono state identificate per resistenza a pubblico ufficiale. Non è invece ancora chiaro se vi siano anche persone indagate per la violazione della legge Mancino che punisce le discriminazioni “razziali”.
Resta la gravità di quanto accaduto: in un quartiere della capitale la violenza organizzata e razzista ha avuto la meglio sulla garanzia di un diritto fondamentale come quello all’abitazione.
Lunaria esprime innanzitutto solidarietà alla famiglia vittima dell’ennesimo caso di razzismo e chiede alle istituzioni locali e alla società civile di approntare i necessari interventi affinché episodi simili non si verifichino più.