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Trump, le tentazioni neomaccartiste e quei comunisti di Free State of Jones

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C’è una lacuna, nel programma del neoinquilino della Casa Bianca. Manca la riesumazione della Commissione per le Attività Antiamericane, il maccartista “House Committee Investigating Un-American Activities”.

Non disperiamo, c’è tempo per rimediare. Le nuove “streghe”di Trump sono gli islamici, ma è pacifico che i comunisti della vecchia Witch-Hunt gli “stanno sull’anima”. Come all’amico Putin, del resto. C’è da scommettere che per un film come “Free State of Jones” Sua Presidenza twitterebbe volentieri il suo laconico e ormai proverbiale marchio di scomunica, “BAD”, tutto in maiuscole. Perché lo scampolo di storia americana disvelato da questo mini-kolossal epico in uscita da noi è contemporaneo alla Comune di Parigi, e suo parente strettissimo.

Definitivamente traslocato dalla categoria “belli” a quella dei “bravi-e-impegnati”, Matthew Mc Conaughey è Newton “Newt” Knight, leader di una rivolta armata che tra il 1862 e il 1876, nel Mississippi della Guerra Civile, aggregò contadini bianchi poveri e schiavi fuggiaschi. Sudisti ma in guerriglia contro l’esercito confederato, contro i proprietari di piantagioni, contro sfruttamento e razzismo.

Ribelli e disertori straccioni, acquartierati nelle paludi come Robin Hood nella foresta di Sherwood. Fondatori di un multirazziale “Stato libero di Jones”il cui primo articolo costituzionale recitava: “Nessun uomo deve essere povero per arricchire un altro uomo”. Il regista Gary Ross (quello di “Hunger Games”) ha indagato per buoni dieci anni sulla figura del rivoluzionario “Newt”, bandito comune e fuorilegge di strada secondo la storiografia ufficiale.

“Free State of Jones”è un avvincente romanzone all’antica, anche un filo retorico, ma “ci sta”. Non è andato bene ai botteghini Usa, ma c’è da imparare. Scopri che i Confederati arruolavano solo i poveracci, chi possedeva almeno 20 schiavi era esonerato. Scopri che i saccheggi per rifornire le truppe affamavano le famiglie contadine.

Scopri che al Sud c’è chi combatté la Secessione come “la guerra dell’uomo ricco combattuta dai poveri”. Scopri nel dopoguerra della Ricostruzione il terreno di coltura del Ku Klux Klan e le radici della lunga battaglia per i diritti civili (in alternativa, consiglio una visitina al capitale Museum of Civil Rights di Memphis).

Nel film i “comunardi” di Newton Knight continuano la resistenza contro i vecchi padroni che, col permesso dei vincitori, si riprendono tutto. Gli ex schiavi sulla carta hanno il diritto di voto, ma bisogna farlo valere armi in pugno. L’uguaglianza nordista è una truffa. Ottantacinque anni dopo, un pronipote di Knight verrà processato e condannato perché ha sposato una bianca, e la compagna del suo progenitore era nera.

Ora, “Joe” McCarthy è defunto, i bolscevichi (non più comunisti) sono i nuovi alleati, ma Donald Trump è un nostalgico della Red Scare, la “paura rossa”, ha rispolverato toni e linguaggio. Nell’Iowa è andato in pellegrinaggio alla casa di John Wayne, gran delatore della Caccia alle Streghe.
Tra il 1971 e il 1986 ha avuto uno storico sodalizio professionale e personale con Roy Cohn, già baby-procuratore nel processo ai Rosenberg e braccio destro di McCarthy nella persecuzione di “traditori, comunisti e omosessuali”.

Fino alla sua scomparsa, uno dei consiglieri e legali di fiducia del tycoon. Nella Hollywood degli anni ’50 un film come “Free State of Jones” sarebbe stato impensabile. In futuro, chissà. Meglio stare in campana. Mai dire mai più.


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