E’ solo giornalismo, vero

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Ci accusavano di lesa maestà, di essere dei visionari, di aver scritto falsità, di avere secondi fini, di scrivere su imbasciata di non meglio definiti portavoce di certi poteri. Invece, era solo giornalismo, vero. Quello che, in queste stesse ore, qualche altro intoccabile, unto del signore, collocato un gradino sotto Dio con arroganza e protervia bolla come ‘giornalismo delinquenziale’. Il tempo è galantuomo. Il libro ‘Il Casalese – Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di Lavoro” edito dalla piccola ma grande casa editrice ‘Centoautori’ di Pietro Valente e scritto da Massimiliano Amato, Arnaldo Capezzuto, Corrado Castiglione, Giuseppe Crimaldi, Antonio Di Costanzo, Luisa Maradei, Peppe Papa, Ciro Pellegrino, Enzo Senatore e postfazione di Gianni Cerchia ha raccontato e documentato il sistema di potere di Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia nell’ultimo Governo Berlusconi, nonché potente deputato e coordinatore campano di Forza Italia. Nove giornalisti che hanno semplicemente fatto il proprio mestiere : raccontare, mettere insieme e collegare i fatti che pochi raccontavano. Oggi registriamo la durissima condanna a nove anni di carcere che ha incassato Nick ‘o Mericano, questo il suo nomignolo. Umanamente ci dispiace. Privare una persona della propria libertà è un qualcosa che non si augura a nessuno. Ma la sentenza della prima sezione collegio C del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Giampaolo Guglielmo, giunge alla fine di un difficilissimo processo cominciato il 10 marzo 2011 e proseguito in 141 udienze e fissa alcuni paletti importanti. E’ la prima verità giudiziaria scritta nero su bianco che riaguarda il collegamento politico dei Casalesi. Un momento importante non tanto per la Campania ma l’intero paese perchè Nicola Cosentino e il cosentinismo è stato speculare al berlusconismo di Silvio Berlusconi. Ricordo il novembre di giusto cinque anni fa quando fu pubblicato il ‘Casalese’. Pochi giorni e ci trovammo assediati da querele, denunce, richieste di provvedimenti di custodia cautelare e addirittura l’istanza di sequestro del libro su tutto il territorio nazionale, la sua distruzione e un risarcimento danni di oltre un milione e mezzo di euro. Parallelamente la famiglia Cosentino oltre al versante penale si è prodigata anche in una martellante azione nei tribunali civili. Incudere paura, timore, spaventare chi con la forza della sola scrittura denunciava un potente, un intoccabile, il suo familismo amorale, le sue relazioni pericolose, le amicizie nei gangli dello Stato corrotto e colluso e il suo ruolo apicale nelle istituzioni ridotte a simulacri di potere per il potere. Non è stata una traversata nel deserto. Ricordo il sostegno dei tanti: Annamaria Torre con il premio Marcello Torre, il sindaco di Pagani ammazzato dalla camorra. La vicinanza dell’associazione articolo 21 con il premio Paolo Giuntella e la mobilitazione del Fnsi, Ossigeno per l’informazione con Alberto Spampinato e il sindacato dei giornalisti. Ricordo che neppure ci consentivano di presentare il libro. Ad ogni appuntamento i legali dell’ex sottosegretario e della sua famiglia leggevano un atto che avvisava organizzatori dell’evento, platea che quel testo era gravato da una serie di denunce e quindi ‘consigliavano’ che parole e riflessioni fuori posto potevano essere oggetto di altre denunce. Atti di una tracotanza, arroganza, protervia di chi si sente un impunito. Quel sistema capillare e monolitico di potere aveva l’anima nera della camorra, ma non solo. I giornalisti fanno i giornalisti. Non si nascondono, non fanno l’inchino, non sono scrivani al servizio di qualcuno, non sono megafoni dei potenti. Questa sentenza non è l’epilogo della storia. Occorre snidare e colpire i complici. Nicola Cosentino quando gli fu negata la candidatura al Parlamento nel 2013 e quindi l’immunità si sfogò e disse in un momento di rabbia: “Non pagherò per tutti. Silvio Berlusconi è avvisato”. L’ex sottosegretario aiuti i suoi figli, le persone che in questi momenti difficili gli sono stati accanto: racconti le verità, i segreti, i patti della seconda Repubblica. Faccia i nomi. Aiuti questo paese a diventare un paese normale.


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