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Sud, il terzo settore fa rivivere i beni confiscati: in arrivo 7 milioni

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La Fondazione con il Sud annuncia il raddoppio delle risorse a favore del terzo settore. Il nuovo bando, a differenza di quelli passati, permetterà di finanziare progetti con un massimo di 500 mila euro per ben quattro anni. Il direttore Vismara: “Ci aspettiamo che si realizzino attività di imprenditorialità sociale”

ROMA – Investire sulle attività economiche realizzate nei beni confiscati alle mafie nel Sud Italia funziona. E’ questa la ragione per cui la Fondazione Con il Sud annuncia oggi il raddoppio dell’impegno economico a favore di questi progetti, anche grazie alla collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara che ha messo a disposizione parte delle nuove risorse. Parliamo di ben 7 milioni di euro a fronte di un impegno che nel 2010 era di 3,5 milioni e successivamente di 4,5 milioni di euro nel 2013. A raccontare su Redattore sociale questa nuova sfida per la Fondazione Con il sud è il suo direttore generale, Marco Imperiale, secondo cui quello dei beni confiscati è “un ambito di intervento nel quale la Fondazione crede molto per il suo valore simbolico, ma anche per i suoi risultati concreti. I progetti finanziati dalla Fondazione finalizzati alla valorizzazione dei beni confiscati sono di qualità alta. Lo diciamo proprio sulla base dei risultati che riusciamo ad ottenere. E’ un ambito sul quale il terzo settore riesce a produrre una qualità di interventi che va incentivata”.

Il bando presentato oggi a Roma è rivolto come al solito a soggetti del terzo settore e resterà aperto fino al 15 febbraio, per permettere ai candidati di presentare progetti solidi. Il nuovo bando, infatti, a differenza di quelli passati, permetterà di finanziare progetti con un massimo di 500 mila euro per ben quattro anni. “La caratteristica che distingue il bando – spiega Imperiale – è che non è rivolto ad uno specifico settore di intervento del terzo settore, ma ha come finalità quella di riuscire ad avviare in questi beni, nella maggior parte dei casi immobili, delle attività che riescano ad autosostenersi nel tempo. Ci aspettiamo che si realizzino attività di imprenditorialità sociale e ci attendiamo sempre anche un alto valore dell’intervento sociale, che coinvolgano la comunità di riferimento”.

Le risorse messe in campo dalle due fondazioni, spiega Imperiale, potranno essere usate anche per la ristrutturazione dei beni in gestione, fino alla metà dei fondi concessi. Il bando, però, presenta anche un’importante barriera all’entrata: “al momento della candidatura, l’organizzazione proponente o il partner devono già avere l’assegnazione del bene, anche condizionata al finanziamento della Fondazione”, chiarisce Imperiale. “Proprio per questo – aggiunge il direttore generale della Fondazione con il Sud – in questi giorni abbiamo coinvolto l’Anci e Avviso pubblico sollecitandoli nell’azione di promozione affinché facilitino le procedure di assegnazione dei beni che sono nelle loro disponibilità”. E il termine fissato al 15 febbraio è in parte dovuto anche a questo. “Diamo ben tre mesi di tempo – aggiunge Imperiale – per la presentazione di questi progetti proprio per dare il tempo necessario per facilitare le assegnazioni da parte dei comuni, oltre che il giusto tempo per elaborare le progettualità, organizzare competenze e le alleanze necessarie”. La durata massima dei progetti di quattro anni, inoltre, punta a garantire un accompagnamento più importante che possa consentire l’autosostenibilità dei progetti finanziati. Su questo, i dati raccolti dalla Fondazione con il Sud fanno ben sperare. “Tutti i progetti finanziati ad oggi continuano a lavorare – precisa Imperiale -. In alcuni casi sono iniziative di successo. Abbiamo servizi socioassistenziali o turistico-ricettivi, nel contesto di attività di integrazione sociale, rivolte agli immigrati, ai disabili o alle donne in stato di particolare fragilità. Abbiamo una cinquantina di progetti sui beni confiscati: un terzo si è concluso e quasi tutti hanno continuato a svolgere la propria attività”.

Un bando, quello presentato oggi, che va ad aggiungersi ad altri già in corso e che concorrerà a far chiudere il 2016 in modo “più che positivo”, spiega Imperiale. “L’attività ordinaria della fondazione si è svolta in continuità con gli anni precedenti – aggiunge -. Abbiamo gestito diversi bandi importanti e il volume delle nostre erogazioni si attesterà su un importo leggermente superiore rispetto agli anni precedenti. Stiamo mettendo in cantiere una serie di iniziative anche sperimentali con cui cercheremo di innovare in alcuni settori”. Infine, il 2016 vede la Fondazione con il Sud impegnata anche per mettere in moto un ulteriore progetto che riguarda la gestione del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, affidato all’impresa sociale Con i bambini, interamente partecipata dalla stessa Fondazione Con il Sud. Un fondo alimentato dalle Fondazioni di origine bancaria, che usufruiranno di un credito d’imposta, e che avrà una consistenza di 120 milioni di euro l’anno per tre anni. I primi due bandi promossi – dedicati alla prima infanzia (0-6 anni) e all’adolescenza (11-17) – mettono a disposizione 115 milioni di euro. Nella programmazione del secondo anno, il Fondo promuoverà interventi rivolti alle altre fasce d’età. Il primo bando è gia online e si chiuderà il prossimo 16 gennaio. A disposizione 69 milioni di euro per ampliare e potenziare i servizi educativi e di cura dei bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, con un focus specifico rivolto ai bambini, alle famiglie vulnerabili o che vivono in contesti territoriali disagiati. (ga)

Da redattoresociale


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