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Zygmunt Bauman su Al Jazeera: perché il mondo ha paura dei rifugiati?

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Una riflessione del sociologo Zygmunt Bauman sulle ragioni per cui la società odierna abbia paura dei rifugiati

Di Al Jazeera

Traduzione a cura di Associazione Carta di Roma

Queste persone che stanno arrivando sono rifugiati. Non persone affamate, senza pane e acqua, sono persone che fino a ieri erano orgogliose della propria casa, della propria posizione nella società, molto spesso con un’educazione elevata e benestanti. Ma sono rifugiati ora. E vengono qui. E chi incontrano qui? Il precariato [*] vive di ansia e di paure. Abbiamo gli incubi: ho una posizione sociale molto buona, vorrei restare attaccato a essa, vorrei continuare così. “Precariato” viene dal francese “precarité”. “Precarité” significa letteralmente “camminare sulle sabbie mobili“. E ora arrivano queste persone dalla Siria e dalla Libia. Portano qui queste minacce da paesi lontani, nei nostri cortili. Appaiono improvvisamente accanto a noi. Non possiamo ignorare la loro presenza. Simboleggiano, impersonano, tutte le nostre paure. Ieri erano uomini molto potenti nel loro paese, molto felici. Come siamo noi qui, oggi. Guardiamo cosa accade oggi: sono senzatetto, la loro esistenza non ha un significato. Credo che lo shock sia solo l’inizio. Non esiste una soluzione veloce, istantanea. Dobbiamo prepararci a tempi molto difficili. L’ondata migratoria dell’ultimo anno non sarà l’ultima. Ci sono moltissime persone che aspettano solo di venire. Bisogna accettare che questa è la situazione, dobbiamo trovare insieme una soluzione.

Il video è stato realizzato da:

illustrazione e animazione: Luis Rulbal
sound design: Alejandro Lovera
producer: Annette Ekin
executive producer: Yasir Khan

Audio da “Talk to Al Jazeera” per guardare l’intervista completa a Zygmun Bauman completa clicca qui

[*] In inglese “precariat”= la parola “proletariato”, “proletario” si riferisce ad un membro della classe operaia in una società capitalista. Combinando la parola con “precario” l’economista Guy Standing ha coniato il termine “precariat” per provare a descrivere la realtà di lavoratori che sono pagati di meno nella nostra economia moderna e globale. In sociologia ed economia, il “precariat” è una classe asociale cosituita da persone che risentono della precarietà, intesa come una condizione di esistenza senza prevedibilità o sicurezza, implicando così anche il benessere materiale o psicologico.

Da cartadiroma


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