Buon compleanno, Shawkan

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Lunedì 10 ottobre Mahmoud Abu Zeid, meglio conosciuto come Shawkan, compie 29 anni e per la quarta volta è costretto a trascorrere il compleanno in un luogo dove non avrebbe mai dovuto entrare: il carcere. Il processo contro di lui e altri 738 imputati è stato rinviato per l’ennesima volta al 1° novembre. Shawkan è stato arrestato il 14 agosto 2013, mentre stava scattando fotografie per conto dell’agenzia londinese Demotix in uno dei giorni più bui della storia recente dell’Egitto. Quel giorno, le forze di sicurezza dispersero con estrema violenza il sit-in della Fratellanza musulmana in piazza Rabaa al-Adaweya, uccidendo oltre 600 persone.

Superati ormai da tempo i 1000 giorni di carcere, Shawkan continua ad attendere il processo, in cattive condizioni di salute: ha contratto l’epatite C e per una ventina di volte la richiesta di scarcerazione per motivi di salute è stata respinta. Shawkan rischia una condanna all’ergastolo per questo lungo elenco di pretestuose accuse: “adesione a un’organizzazione criminale”, “omicidio”, “tentato omicidio”, “partecipazione a un raduno a scopo di intimidazione, per creare terrore e mettere a rischio vite umane”, “ostacolo ai servizi pubblici”, “tentativo di rovesciare il governo attraverso l’uso della forza e della violenza, l’esibizione della forza e la minaccia della violenza”, “resistenza a pubblico ufficiale”, “ostacolo all’applicazione della legge” e “disturbo alla quiete pubblica”.

Il suo unico “reato” è aver fotografato il primo sanguinoso atto di repressione del governo di Abdel Fattah al-Sisi.


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