BUDAPEST- E’ miseramente fallito il referendum in Ungheria, dove il premier Viktor Orban aveva convocato gli elettori per far bocciare il piano Ue di redistribuzione dei migranti.
Il vice presidente del partito di governo Fidesz, Gergely Gulyas, ha annunciato che non è stato raggiunto il quorum del 50% necessario per dichiarare valido il referendum. Il 98,3% degli elettori ungherese aveva comunque detto ‘no’ al piano europeo di ripartizione dei migranti.
Secondo un exit poll condotto dal think tank Nezpont alla chiusura dei seggi, il 95% degli ungheresi che si è recato alle urne ha votato ‘no’ alle quote di migranti previste dal piano di Bruxelles, pari a un totale di 3,2 milioni di elettori, contro i 168mila che hanno votato ‘sì’. Secondo Gulyas, l’affluenza alle urne si è fermata intorno al 45%.
“Ha vinto l’Europa intesa, hanno perso il populismo e la xenofobia”. Il capogruppo dei socialisti e democratici al Parlamento europeo, Gianni Pittella, ha sintetizzato così l’esito del referendum. “Le bugie di Orban si sono scontrate contro un muro di cemento. Il muri di odio, le bugie ed il filo spinato che Orban ha fatto mettere per bloccare la fuga dei migranti dalla guerra sta fortunatamente iniziando a crollare – ha commentato l’eurodeputato del Pd – La crisi dei migranti ha bisogno di una risposta europea di lungo periodo basata sulla solidarietà e sulla responsabilità condivisa”. Pittella si è infine “congratulato con maggioranza dei cittadini ungheresi che hanno deciso di restare a casa e di agire in un modo veramente democratico, non facendo il gioco sporco di Orban e rendendo non valido il referendum”.