L’IRA Mauritania – Sezione Italia fa appello a tutte associazioni di difesa dei diritti umani, le forze sociali, politiche e sindacali laiche e religiose a scendere in piazza a Roma per i diritti fondamentali dell’essere umano, per l’ abolizione definitiva della schiavitù e della tratta degli esseri umani, la libertà e la giustizia sociale. In Mauritania la schiavitù è stata abolita nel 1981, criminalizzata nel 2007 e designata come un crimine contro l’umanità sotto la riforma costituzionale nel 2012: nonostante ciò ha il più alto indice di schiavitù al mondo. Si parla di circa il 4% della popolazione con un’esplicita connotazione razziale laddove gli schiavi sono quasi tutti di etnia haratin, che comprende tra il 40 e il 60% della popolazione della Mauritania.
Le schiave sono abitualmente sottoposte a violenze sessuali; spose bambine sottoposte a matrimoni forzati con pratiche di alimentazione per aumentare il peso in vista della dot; in generale alla maggior parte degli schiavi viene negata un’istruzione formale e insegnato che il loro destino appartiene ai loro padroni, perpetuando in questo modo la cosiddetta schiavitù psicologica.
Il 13 agosto 2016, tredici militanti di IRA Mauritania, esponenti di punta dell’esecutivo, sono stati condotti in stato di detenzione dopo un arresto arbitrario, sono stati ingiustamente condannati con l’accusa di aver di aver utilizzato violenza contro le forze di polizia. Durante gli arresti la gendarmeria della Mauritania ha fatto un uso eccessivo della forza, ricorrendo tra l’altro a torture fisiche che rappresentano un vero e proprio scandalo nei confronti del diritto di manifestare e della società civile. Recentemente è stato illegittimamente deciso di trasferire i dossier dei 13 attivisti in un territorio con giurisdizione incompetente, a Nouadidou (a 465 km dalla capitale Nouakchott), cosi da poter attuare un piano di totale isolamento dei detenuti.
Questa ennesima manovra prova quanto in Mauritania sia facile manovre le cose a danno di chi sta pacificamente lottando per la libertà e la giustizia sociale.
Il prossimo 3/4/5??? ottobre scenderemo in piazza per:
- condannare fermamente ogni forma di schiavitù e tratta di esseri umani basato su caste, conformemente al diritto interno e alle convenzioni internazionali che la Mauritania ha ratificato, quali la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, così come l’accordo ACP-UE di Cotonou (2000) e la Carta africana per i diritti dell’uomo e dei popoli (ratificata dalla Mauritania nel 1986) che, all’articolo 5, proibisce espressamente la schiavitù.
- chiedere l’immediato rilascio degli attivisti dell’IRA con la ferma richiesta di far cessare l’uso della violenza nei confronti dei civili che partecipano a proteste pubbliche pacifiche nonché a consentire agli attivisti contro la schiavitù di proseguire le loro attività non violente senza temere vessazioni o intimidazioni;
- esortare il Parlamento europeo, – viste le sue precedenti risoluzioni sulla Mauritania – di vigliare affinché contribuisca alla democrazia, alla stabilità e allo sviluppo del Paese; in particolare garantendo una politica estera e in materia di diritti umani che sia chiara e attuabile, in linea con il quadro strategico dell’UE sui diritti umani e la democrazia, promuovendo una dimensione dei diritti umani nel quadro della strategia dell’UE Sahel e dei dialoghi con il governo mauritano
- esortare il Governo italiano a vigliare sul rispetto dei diritti umani fondamentali in Mauritania, anche in virtù dei numerosi accordi che sono stati ratificati con il governo mauritano.
Perché il dramma che si consuma in Mauritania non può passare indifferente, va ribadito che è un atto criminale che si verifica in presenza delle dichiarazioni di circostanza delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e dei suoi stati membri. Un atteggiamento ipocrita e privo di umanità: le istituzioni preposte devono vigilare affinché vi sia il rispetto dei diritti fondamentali dell’essere umano o interrompere immediatamente ogni tipo di accordo con la Mauritania.
Promuovono: IRA Mauritania – Italia – Amnesty International – Lidu
Per aderire: ira.italia@libero.it
Info: Yacoub Diarra, Presidente Ira Mauritania – Seziona Italia, tel. 333 6249147