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Riparte “Presa Diretta” con l’inchiesta “Chi ha ucciso Giulio Regeni”?

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Riparte Presa Diretta di Riccardo Iacona, dal 29 agosto ogni lunedì in prima serata.  Cinque nuove puntate con diverse inchieste ogni settimana, che toccheranno i temi più caldi dell’attualità e alcune tra le tematiche care a PresaDiretta. Una nuova stagione ancora più ricca e combattiva.
In esclusiva per Presa Diretta l’intervista di Riccardo Iacona a Paola e Claudio Regeni, genitori di Giulio il giovane ricercatore italiano di 28 anni sequestrato e ucciso in circostanze ancora misteriose  al Cairo. E’ la prima volta che parlano con un giornalista e la loro è un’intervista importante, perché quella di Giulio è una morte ancora senza colpevoli.

Con l’inchiesta “Chi ha ucciso Giulio Regeni”  Presa Diretta  dunque, prova a raccontare la personalità  del ricercatore italiano barbaramente ucciso e a ricostruire cosa è accaduto davvero in Egitto. A chi può aver dato fastidio il lavoro di Giulio Regeni? Chi ha voluto che fosse catturato e torturato? Quanto conta per l’Occidente l’Egitto, come ago della bilancia nel tormentato scacchiere mediorientale?  Quali speranze abbiamo di ottenere la verità?

Presa Diretta ha lavorato mesi per ricostruire i fili di questa storia, per gettare luce su un terribile omicidio sul quale dalle autorità egiziane, a sette mesi dal ritrovamento del corpo, non e’ arrivata alcuna verità, semmai tanti depistaggi. L’inchiesta e’ stata girata tra l’Italia, gli Stati Uniti, la Turchia, la Gran Bretagna  ed e’ ricca di testimonianze, documenti e interviste in esclusiva. Come quelle degli anonimi le cui dichiarazioni sono state pubblicate dai giornali, ma che a Presa Diretta parleranno a volto scoperto indicando mandanti ed esecutori .Presa Diretta è andata in Egitto, al Cairo, per raccogliere la testimonianza degli amici di Giulio Regeni e ha ricostruito nel dettaglio il lavoro di ricerca svolto dal giovane  italiano. Un lavoro molto duro e pericoloso in un contesto, come quello egiziano,  dove la libertà di stampa è limitata e dove la violazione dei diritti civili e umani è costante e quotidiana.


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