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Referendum. Amnistie e indulto piu facili se vincesse il sì

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Nel dibattito sulla revisione della Costituzione, non è stato adeguatamente approfondito un tema di notevole importanza e attualità per il nostro ordinamento, di cui è universale il giudizio di inadeguatezza al compito di prevenire e reprimere i reati.
Secondo l’art. 79 della Costituzione, nel testo attuale “amnistia e l’indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale”.

In caso di vittoria del Si al referendum, il nuovo testo dell”art. 79 escluderebbe la necessità del voto del Senato: “l’amnistia e l’indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti della Camera dei deputati, in ogni suo articolo e nella votazione finale”.
Si noti la scomparsa del potere deliberativo attribuito fino ad oggi al Senato.
Unica protagonista dell’iter parlamentare per l’approvazione dell’amnistia e dell’indulto sarebbe la Camera dei Deputati.
Il numero dei parlamentari chiamati a decidere subirebbe una notevole riduzione. Tutto ciò agevolerebbe senz’altro la concessione di amnistia e indulti. Non meraviglia che tra i fautori del Sì spicchino personaggi come Denis Verdini. Né può dubitarsi che se il quesito referendario investisse apertamente la questione della semplificazione e agevolazione di amnistie e indulti, il No avrebbe una ben più larga maggioranza di quella già oggi prevedibile.


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