Venerdì 29 luglio alle ore 11, a Palazzo delle Aquile, vi sarà la presentazione alla stampa del programma della “Festa dell’Onestà” del 3 settembre p.v., promossa dall’”Associazione del Cassaro Alto” con l’adesione di un ampio ventaglio di associazioni, tra cui il Centro Studi Pio La Torre.
Il 3 settembre ricorre il trentaquattresimo anniversario dell’uccisione del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, di sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo. Ricordarlo in quella strada, il Cassaro, dove è ubicata, presso Porta Nuova, la caserma dalla quale per anni ha esercitato il comando provinciale dei Carabinieri, vuole riconoscere il lungo servizio di Dalla Chiesa per la legalità costituzionale. Nella stessa strada si legano tante storie della coscienza civile della città, alcune delle quali ispirano la manifestazione del 3 settembre. Il Cassaro è l’asse storico di Palermo, che dagli arabi a noi, ne ha segnato la vita sociale, religiosa, politica con i cortei reali, religiosi, e quelli contemporanei delle lotte sociali che hanno segnato la storia siciliana. In una sua traversa, via Montevergini, dal secondo dopoguerra sino agli anni ’80, nell’attuale sede del Teatro Montevergini, c’è stata la sede della Camera del Lavoro, epicentro di tante battaglie per l’autonomia, per il riscatto dei lavoratori della città e della campagna, per lo sviluppo moderno del Meridione.
Da lì un altro uomo onesto, Pio La Torre, negli anni ’50 guidò il sindacato della Cgil, dopo aver scontato ingiustamente e incolpevolmente quasi diciotto mesi di carcere all’Ucciardone per aver guidato una pacifica manifestazione di contadini del Corleonese all’occupazione del feudo di S.Maria del Bosco di Bisacquino.
Il Cassaro è la via sulla quale si affaccia il liceo Vittorio Emanuele II dove insegnò, dal 1978 al 1993, anno della sua uccisione per mano mafiosa a Brancaccio, Padre Pino Puglisi, interprete dello spirito evangelico e della dottrina sociale cristiana.
Il Cassaro, una strada, tante storie preziose, umane, politiche, religiose, unite dall’impegno di servizio dello Stato, del rispetto della Costituzione repubblicana, della difesa dei più deboli e della loro emancipazione culturale e sociale. Un impegno suggellato dalla loro uccisione, fatta dalla mafia, ma voluta anche dal quel complesso sistema politico mafioso. Due epoche diverse, stessa logica: Pio La Torre e Dalla Chiesa, caduti nella seconda guerra di mafia, assieme ai vertici inquirenti più intelligenti nel contrasto alla mafia e i vertici politici più impegnati nella lotta antimafia come il Presidente della Regione Piersanti Mattarella; Don Pino Puglisi, durante la terza guerra di mafia fatto uccidere dai Graviano di Brancaccio nel settembre del 1993 all’indomani delle stragi di Capaci e di Via d’Amelio.
Il loro sacrificio non è stato inutile, la legge Rognoni-La Torre, la prima legge antimafia dopo centoventidue anni dall’Unità d’Italia, è stata approvata l’11 settembre 1982, a tre mesi dall’uccisione di Pio e a sette giorni da quella di Carlo Alberto Dalla Chiesa. L’assassinio di Padre Pino Puglisi, del 15 settembre 1993, nel 2013 proclamato beato, ha consolidato l’impegno antimafia attivo e militante della Chiesa che con chiarezza ribadirà che la mafia e ogni mafioso è da considerare fuori dall’ecclesia (Benedetto XVI) e latae sententiae (Papa Francesco).
Inoltre, durante la seconda guerra di mafia (1978-1983) crebbe un movimento popolare antimafia, che negli anni diventarà sempre più ampio e articolato, che ha indebolito la mafia, ancorché non sconfitta per il suo camaleontismo e i suoi legami politici, economici e sociali e ha individuato la natura politica della sua esistenza e espansione.
La “Festa dell’Onestà”, al Cassaro, dimostrerà, ancora una volta, l’esistenza di una “civitas palermitana” che non si fa abbagliare dall’antimafia parolaia e dei pennacchi, che non dimentica il criminoso intreccio del sistema politico mafioso che ha causato centinaia di vittime innocenti, insidia, ancora oggi, la nostra democrazia e condiziona il futuro del Paese.