PARIGI – Il terrorismo dell’Isis torna a scuotere la Francia mentre si allunga la scia di sangue. Ieri l’assassinio violento di un anziano sacerdote sgozzato mentre diceva messa e un fedele ferito gravemente.
Insomma, mentre l’Isis colpisce ancora sembra di assistere ad una vera e propria guerra di religione che vuole colpire senza esclusione di colpi. Il procuratore antiterrorismo, Francois Molins, ha confermato che uno dei due jihadisti che hanno assaltato la parrocchia di Saint-Etienne du Rouvray era più che noto alla polizia. Per ben due volte Adel Kermiche, 19 anni, nato a Rouen, tentò di arruolarsi con l’Isis in Siria, venne incarcerato, e posto sotto controllo giudiziario con braccialetto elettronico. L’identificazione del secondo assalitore è ancora in corso.
L’attacco
Erano le 9:25 del mattino quando i terroristi hanno fatto irruzione nella chiesetta di Saint-Etienne, mentre padre Jacques Hamel, l’86enne sacerdote, celebra la messa insieme a quattro fedeli. Comincia l’orrore. Viene costretto a mettersi in ginocchio, lui cerca di difendersi ma è l’inizio della fine. Sgozzato senza pietà, tra le urla, davanti a tre suore e una coppia di fedeli, mentre uno dei boia filma la scena. Hanno “fatto una specie di sermone in lingua araba intorno all’altare. Era orribile”, racconta suor Danielle, uno degli ostaggi ancora sotto choc, che riuscirà miracolosamente a fuggire avvertendo i soccorsi. La zona viene presidiata da agenti dalle teste di cuoio. Dalla descrizione di Molins emerge che gli ostaggi vengono usati come scudi umani. Prima – ha spiegato – si tenta “una trattativa attraverso la porta secondaria” ma i Robocop di Gendarmeria e Police Nationale non possono entrare perché “i tre ostaggi si trovavano in posizione di muro”. Improvvisamente dall’ingresso principale escono due suore e un fedele, i terroristi avanzano coperti subito dietro di loro. Tenevano i coltelli in pugno – anche una finta cintura esplosiva – e gridavano ”Allah Akbar”, racconta Molins. Poi la pioggia di colpi. Per gli ostaggi rimasti in vita è la fine di un incubo – i due assalitori sono ormai morti, a terra – ma all’interno della chiesa è profondo rosso. Per Padre Jacques non c’è più speranza. Un altro fedele di 86 anni ferito gravemente viene ricoverato insieme ad altri due feriti lievi. In serata Molins annuncerà che l’anziano signore non è più in pericolo di vita. Mentre l’Isis rivendica l’attacco sul sagrato un poliziotto riconosce il corpo di uno dei due assalitori.
E così in una Francia in stato d’emergenz tornano le bandiere a mezz’asta, il lutto nazionale e le lacrime di sofferenza.