Migranti, minori non accompagnati distribuiti in quote nelle regioni

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La misura introdotta in un emendamento al decreto Enti locali. Morcone: “Lo abbiamo fatto per necessità, per la troppa pressione che c’è nelle regioni del Sud, ma non ne sono entusiasta”. Pacini: “Rischio che diventi sistema parallelo”. Il provvedimento riguarderà solo la prima accoglienza

ROMA – Una distribuzione in quote, nelle diverse regioni, dei minori non accompagnati che arrivano in Italia, così come già accaduto per gli adulti. Il provvedimento fa parte di un emendamento al decreto enti locali, che ha già incassato il sì della Camera e che, dopo l’esame al Senato, verrà approvato in via definitiva entro l’estate. Ad annunciarlo è stato il prefetto Mario Morcone, capo dipartimento Libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno, nel corso della presentazione oggi a Roma del Rapporto Anci sui minori non accompagnati.

Morcone ha spiegato che si tratta di una misura introdotta “per necessità” ma di cui lui stesso non è “entusiasta”. L’obiettivo è, infatti, quello di trasferire i minori stranieri dai centri di prima accoglienza delle regioni del Sud, che in questo momento sono in grave sovraffollamento, a quelle del Centro-Nord. “Abbiamo il dovere di intervenire in aree come Palermo, Pozzallo, Messina e Reggio Calabria, dove la concentrazione di minori è insopportabile sia per i sindaci, che se ne fanno carico, sia per questi ragazzi e il loro futuro di inclusione –sottolinea Morcone -. Quindi abbiamo deciso di inserire questa misura che segue la stessa operazione in quote fatta per gli adulti”. Il provvedimento, ha aggiunto riguarderà solo la prima accoglienza. “Lo abbiamo fatto ma neanche io ne sono entusiasta. In realtà quello che serve è una legge organica sui minori non accompagnati che affronti tutto il fenomeno, e non solo un pezzettino per volta – aggiunge il prefetto – mi auguro che il Parlamento riprenda al più presto l’iter della legge Zampa, che a questo punto dovrà essere modificata, ma è che è un ottimo punto di partenza”. Il capo dipartimento ha poi annunciato che verranno fatti altri bandi Sprar per aumentare i posti per i minori non accompagnati ma il problema sarà, ancora una volta, convincere i comuni e le regioni a partecipare.

Sulla misura della distribuzione in quote per i minori stranieri soli, Luca Pacini, responsabile area Welfare di Anci, si è detto preoccupato : “Capiamo la necessità di alleviare i comuni del Sud che sono oggetto di pressione ma questa misura può essere un rischio, non deve diventare un sistema parallelo a quelli già attivati” ha detto. (ec)

Da redattoresociale


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