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La repressione di Erdogan non ha niente a che vedere con la democrazia

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Non si può più tacere. Né ci si può limitare a generici appelli al rispetto dei principi dello Stato di diritto. Quello che sta avvenendo in Turchia deve spingere i governi e i cittadini dell’Unione europea a mobilitarsi in ogni sede. La repressione messa in atto dal presidente Erdogan non ha niente a che vedere con la democrazia. Gli arresti di massa di magistrati, giornalisti, insegnanti, studenti, militari e civili, la chiusura di numerosi giornali e televisioni, sono la prova generale di regime. La FNSI, insieme con Articolo,21, Usigrai e numerose Associazioni della società civile, ha promosso, nella giornata del 20 luglio 2016, un sit- in davanti all’Ambasciata della Repubblica di Turchia a Roma, per protestare contro la repressione in atto in quel Paese dopo il fallito tentativo di colpo di Stato. Già prima di questi tragici avvenimenti, la Turchia era la più grande prigione a cielo aperto d’Europa per i giornalisti. Adesso la situazione è peggiorata e c’è il rischio che venga cancellata la democrazia, vista anche l’annunciata sospensione della Convenzione per i Diritti Umani.
Riteniamo necessario che tutti i giornalisti del mondo facciano sentire la loro voce con una grande manifestazione promossa dai nostri organismi internazionali. La cancellazione dei diritti civili e delle libertà, capisaldi della civiltà europea e occidentale, non può essere accettata né tollerata. Non sono in pericolo soltanto la libertà di espressione, il diritto di cronaca e il diritto di tutti i cittadini ad avere una informazione libera, ma anche i diritti civili di un intero popolo e di un Paese che si proclama democratico, ma rischia di diventarlo soltanto sulla carta.

Insieme con Giuseppe Giulietti e Anna Del Freo, presidente e segretario generale aggiunto della FNSI, esprimiamo fin d’ora la disponibilità dei giornalisti italiani a partecipare a tutte le iniziative a sostegno dei colleghi e del popolo turco. Lo faremo insieme con le organizzazioni internazionali dei giornalisti. Il primo grande appuntamento sarà dopo la pausa estiva, a Milano.


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