Di Pino Salerno
Nel giorno più importante per la civiltà europea, quel 14 luglio che celebra la presa della Bastiglia e l’inizio della Rivoluzione francese, il successo dell’Illuminismo, il cambiamento di paradigma culturale con l’abbattimento dell’antico regime e l’inizio della modernità, il terrorismo jihadista ha colpito nuovamente, lasciando sulla Promenade des Anglais di Nizza 84 morti e centinaia di feriti, molti dei quali ancora in pericolo di vita. Il bilancio è destinato dunque a salire. Ma ciò che fa ancora più rabbia è la strage di bambini, che con le famiglie celebravano quel 14 luglio, data così significativa per il mondo contemporaneo.
Un enorme Tir di 15 metri è piombato a velocità folle sulle migliaia di persone che affollavano il Promenade di Nizza, seminando morte e panico. Sembra anche che dall’interno del Tir sia stato usato contro la folla anche un mitra. Il conducente del Tir è stato poi bloccato e ucciso dalle forze di polizia. Secondo fonti della sicurezza, il conducente è un uomo di 31 anni, nato in Tunisia ed emigrato in Francia, a Nizza. Non era nella lista dei terroristi, ma aveva precedenti per furto e violenze. Le autorità confermano che l’uomo ha fatto uso di arma da fuoco durante la sua folle corsa nel Tir, in cui sono state ritrovate altre armi, sembra finte.
I testimoni dicono che l’autista del Tir abbia zigzagato sulla Promenade, colpendo chiunque nel raggio di due chilometri. Molti hanno assistito impotenti a scene strazianti in cui tanti papà e tante mamme hanno letteralmente lanciato via i propri bambini, nel tentativo di salvarli dalla carneficina.
Il presidente francese Hollande ha descritto questo ennesimo attacco al cuore della civiltà europea e della Francia come una “mostruosità”, aggiungendo che un plotone di militari si è aggiunto alle forze di polizia, per assicurare sicurezza soprattutto ai confini del Paese. Hollande ha confermato la natura terroristica dell’attacco di Nizza ed ha invitato i francesi ad essere più forti dei fanatici che vogliono attaccarli. Lo stato di emergenza, che avrebbe dovuto terminare il 26 luglio, è stato prolungato di altri tre mesi. Il ministro dell’Interno francese Cazeneuve ha detto: “siamo in guerra con i terroristi che vogliono colpirci ad ogni costo e che sono estremamente violenti”, mentre il premier Valls ha sostenuto che il paese vive “in uno stato di immenso terrore”.
Finora, nessuno ha ancora rivendicato l’attentato.