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Olimpiadi di fratellanza ma per le strade di Rio si ammazzano i bambini di strada. Petizione su Change.org

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Nella relazione del Comitato dell’ONU sullo stato dei diritti dell’infanzia in Brasile si rileva la violenza esercitata dalla polizia brasiliana nei confronti dei bambini di strada e bambini che vivono nelle favelas. Il Comitato denuncia un elevato numero di esecuzioni sommarie di bambini da parte della polizia militare e della polizia civile. Per questo una petizione su Change.org lanciata dal Movimento per l’Infanzia che verrà spedita a Ban Ki-moon

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Il 20 novembre 1989 è stata approvata a New York dall’Assemblea Generale dell’ONU la Convenzione sui diritti del fanciullo. Ratificata da ben 196 stati, risulta essere, oggi, la convenzione in assoluto con il maggior numero di adesioni. Tutti gli stati si sono impegnati a riconoscere ai bambini il diritto ad essere ascoltati, a non essere discriminati, il diritto ad essere protetti, il diritto alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo, al nome, alla identità, insieme a tanti altri importanti diritti che rendono, o dovrebbero rendere il nostro mondo civile.

La Convenzione con l’art 43 ha istituito il Comitato sui Diritti dei Fanciulli che ha il compito di esaminare i progressi compiuti sulla protezione dell’infanzia in tutti gli stati che hanno ratificato la Convenzione.

Il Comitato è composto da diciotto esperti di alto profilo umano e professionale che vengono eletti dall’assemblea dell’ONU a scrutinio segreto.
Il Comitato è la massima autorità mondiale sul tema dei diritti dei fanciulli
Il 2 ottobre 2015 il Comitato dell’ONU ha pubblicato la relazione periodica sullo stato dei diritti dell’infanzia in Brasile.

Nel documento leggiamo che il Comitato è seriamente preoccupato per la violenza esercitata dalla polizia brasiliana nei confronti dei bambini di strada e bambini che vivono nelle favelas.

Il Comitato denuncia un elevato numero di esecuzioni sommarie di bambini da parte della polizia militare e della polizia civile.
Si denunciano torture e sparizioni di bambini durante operazioni militari e da parte delle forze di sicurezza, in particolare nelle favelas.
La vice presidente del Comitato sui diritti dei bambini, Renate Winter, ha dichiarato che la violenza nei confronti dei fanciulli è concentrata a Rio de Janeiro, dove è in corso una vera e propria operazione di pulizia in occasione delle prossime Olimpiadi.

Si svolgerà infatti a Rio de Janeiro dal 5 al 21 agosto la trentunesima edizione delle Olimpiadi ed è per presentare al mondo una città senza problemi che i bambini di strada spariscono o vengono uccisi dalla polizia.
Le Olimpiadi sono simbolo di universalità e fratellanza, sono un’occasione per promuovere i valori della solidarietà e della cooperazione fra i popoli.
Non possiamo fingere che siano Olimpiadi normali, non possiamo rimanere in silenzio.

Non saremo nè complici, nè spettatori passivi di queste atrocità.

Le Olimpiadi, fra spettatori paganti, diritti televisivi, iniziative commerciali, concessioni edilizie, infrastrutture, muoveranno un giro di affari di decine di miliardi di dollari.
Noi ci rivolgiamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, perchè si faccia garante per realizzare il progetto – Witnesses not Accomplices – che prevede che il 3% di ogni transazione commerciale, per queste olimpiadi, sia destinata ai meninos de rua attraverso le numerose associazioni che si occupano dei bambini di strada.

Se non ce la faremo a raggiungere questo obiettivo entro il 31 luglio, chiederemo ai nostri atleti, alle nostre organizzazioni sportive, ai nostri governanti di boicottare le Olimpiadi e ci impegneremo a non partecipare, a non essere spettatori di una inaccettabile ipocrisia.

Abbiamo pensato ad un programma basato su tre punti.

1. Firma la petizione e condividila con tutti i tuoi amici, ma non fermarti ad oggi, devi continuare fino al 31 luglio.
2. Contatta giornalisti, atleti, politici, personaggi famosi perchè diventino, con te, testimonial di questo progetto.

Mandaci un video o pubblicalo tu stesso e mandaci il link, in cui il personaggio che hai coinvolto dichiara di aderire alla campagna “witnesses not accomplices”.

3. Diventa attivista di questa campagna.

Metti MI PIACE sulla nostra pagina FB .

Se non fai parte del problema, diventa la soluzione. Non sarò complice, ma testimone.


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