L’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica celebra il “Giorno della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice” con una mostra che illustra i diversi modi nei quali la vicenda è stata raccontata durante gli anni.
Il coinvolgimento dell’opinione pubblica e l’impegno per arrivare finalmente alla verità sono stati determinanti nella vicenda Ustica ed è interessante individuare come sia stato possibile questo coinvolgimento e anche analizzare quanto siano stati importanti i diversi processi di comunicazione e i contributi arrivati dal mondo dell’arte.
Il percorso espositivo si apre con l’indimenticabile esperienza del settimanale Cuore e con la selezione di alcune vignette satiriche scelte dalla ricca produzione apparsa su quotidiani e periodici a partire dal tragico giugno del 1980. Si tratta di materiale presente nell’archivio dell’Associazione, conservato presso l’Istituto Parri, e reso fruibile grazie al lavoro compiuto dal portale www.cittadegliarchivi.it.
Si passa poi ai quaderni di poesia pubblicati dall’editore Corraini e nati per documentare l’esperienza estiva del Giardino della Memoria e le serate di poesia del 10 agosto. I testi di giovani esordienti sono illustrati da importanti artisti: Flavio Favelli, Germano Sartelli, Piero Manai, Concetto Pozzati. Di Favelli e Sartelli sono presenti opere originali direttamente ispirate alla strage.
Si continua con la visione di brani di spettacoli nati dalla riflessione su questa emblematica storia italiana: in particolare il notissimo I-TIGI Canto per Ustica di Marco Paolini e l’opera lirica di Alessandro Melchiorre Unreported inbound Palermo, su testi di Daniele Del Giudice, rappresentata dapprima in forma oratoriale alla Biennale di Venezia del 1995, poi in forma scenica come coproduzione tra Teatro Comunale di Bologna e Pocket Opera Nürnberg, e ancora, l’Ultimo volo di Pippo Pollina, rappresentato a Bologna nel 2007, nell’anno di inaugurazione del Museo, con la partecipazione ai testi e alla recitazione di Manlio Sgalambro.
Sono presentate anche le iniziative sviluppate nella scuola, esperienze di drammatizzazione vissute dagli studenti di istituti superiori di Bologna, in collaborazione con il Dipartimento educativo del MAMbo, e da loro colleghi siciliani che hanno partecipato al concorso nazionale Tracce di Memoria.
Completa il percorso, sui monitor della saletta di documentazione audiovisiva del Museo, una selezione di reportage televisivi, dai primi prodotti Rai al recentissimo Il disastro di Ustica: un errore francese? di Canal plus.
La chiusura è affidata all’animazione del serious game Progetto Ustica (www.progettoustica.it), un progetto che è anche una sfida: utilizzare un videogioco per raccontare un evento come questo a chi nel 1980 non era ancora nato attraverso di esplorazione in soggettiva, per computer e dispositivi mobili, e pensata anche per la realtà virtuale con l’utilizzo di Oculus Rift VR.
8 MAGGIO, MUSEO PER LA MEMORIA DI USTICA. Via di Saliceto, 3/22 . BOLOGNA dalle 10 alle 18.