Il titolo del primo numero del periodico è
La Cina, un paese lontano ma che sta conquistando il mondo. In grande crescita economica con i suoi alti e bassi. Circa 1,2 miliardi di abitanti che rappresentano un bel pezzo della popolazione mondiale. Un paese in cui contraddizioni e disparità si alternano continuamente. Ci accoglie un cielo grigio come ce lo avevano descritto, lo smog copre come una cappa una capitale brulicante piena di luci é simile a Times Square. Fuori dal nostro alloggio riceviamo il primo colpo d’occhio: una baraccopoli è sita proprio accanto a uno degli alberghi più lussuosi di Pechino. Da qui migliaia di persone entrano ed escono incuranti di ciò che accade a pochi passi da loro. Immersi in una ricchezza che stordisce e ciechi di fronte a una povertà che stringe il cuore. Due realtà opposte, separate da una semplice strada.
Giungiamo nel luogo che custodisce la memoria del gesuita Matteo Ricci (1552-1610), una grande chiesa cattolica in cui viene rappresentato con l’abito tradizionale cinese, a celebrare la capacità che questo religioso ha avuto di intessere un vero dialogo tra Cina ed Europa, portando con sé le grandi scoperte del rinascimento, ma soprattutto la testimonianza e l’evangelizzazione. Questa figura ci riconduce al primo annuncio cristiano in Cina, a Xi’an, precisamente nei pressi della torre dove, nel 631 d.C., i discepoli di Nestorio fecero il primo annuncio del nome di Gesù. Ed è in questo luogo che si trova la nostra comunità francescana. Pensando all’evangelizzazione della Cina molti non sanno che prima di Matteo Ricci fu un francescano a raggiungere questo grande continente, Fra Giovanni da Pian del Carpine nel 1246, che portò con sé 26 lettere a nome di papa Innocenzo IV.
Una missione per stabilire delle buone relazioni “diplomatiche” e annunciare, con lo stile di Francesco d’Assisi, la buona novella. Un’evangelizzazione che in chiave francescana si intensificherà con Papa Nicola IV, il primo francescano ad essere Papa. E oggi in attesa di Papa Bergoglio le due strade, quella del francescano Giovanni del Carpine e del gesuita Matteo Ricci trovano una profezia in questo Papa che incarna l’essere gesuita e l’essere francescano.
A Xi’an, una delle più importanti città della Cina, avviene l’incontro più suggestivo: la testimonianza del Signor Wang Giuseppe, convertito dal Buddismo al Cristianesimo, attraverso l’ascolto del racconto della storia della Chiesa e la testimonianza semplice e gioiosa dei nostri frati. La Cina conta circa 12 milioni cristiani cattolici, molti dei quali hanno vissuto il suo stesso percorso. Xi’an è anche il luogo che custodisce il famoso Esercito di Terracotta.
Il nostro peregrinare in questo immenso paese, ci porta nella provincia di He Bei, precisamente a Shijiazhuang. Lì incontriamo una notevole vitalità editoriale, la più grande casa editrice cattolica, “Fede”. Un centro che, oltre ad essere una realtà che produce circa 3 milioni di copie tra libri, riviste e quotidiani cattolici all’anno, fa del bene a oltre 100.000 poveri attraverso un centro Caritas. Vi è inoltre il seminario maggiore, con 140 giovani cinesi che si preparano a diventare missionari in Cina ed è grazie a loro che concordiamo la prima stampa in lingua cinese della nostra rivista. Partiremo con 5000 riviste con cadenza trimestrale per far conoscere sempre più la figura di Francesco. Gli scrittori sono due frati cinesi e due storici francescani i quali affronteranno i temi legati alla vita di Francesco, i suoi scritti e le iniziative del francescanesimo in Cina il primo numero comprenderà anche un’intervista al Cardinal Parolin. La rivista uscirà ogni 4 mesi. La copertina vuole rappresentare il Papa dinnanzi alla Chiesa dedicata a Matteo Ricci. E non manca qualche grande imprenditore disposto a sostenere questa nuova attività editoriale.
A conferma del nostro intento, il Segretario Generale del Vescovo di Pechino, fra’ Matteo Zhen, ci confida: “I cattolici cinesi e non solo, amano e desiderano conoscere più a fondo la figura del Santo di Assisi”.
Sia dall’Ambasciata italiana che dal fondatore della tipografia cattolica “Fede”, nata nel 1995, ci hanno detto che i giovani cinesi con l’avanzare dello sviluppo economico, a differenza dell’Occidente, sentono maggiormente il bisogno di affrontare una vita fatta di senso, di significato e di fede. Dall’establishment ci hanno fatto comprendere che hanno allentato, di non poco, la pressione sui cristiani perché si sono accorti che senza una fede forte è il rischio di suicidio, una delle cause maggiori di morte in Cina. I cattolici cinesi ci hanno fatto comprendere che amano ascoltare la narrazione della fede attraverso la testimonianza della propria vita. È dal racconto della vita della Chiesa, della vita dei primi cristiani che essi si sono lasciati conquistare dalla persona di Gesù, convertendosi a Gesù dal Buddismo o da altre esperienze religiose.
“Il dialogo con la Cina è in una fase positiva, ma un cammino non ancora concluso“, ci ha detto nell’intervista pubblicata sulla rivista il Cardinal Pietro Parolin spiegando che “numerose sono state le aperture da parte della Santa Sede e della Cina per risolvere i problemi della presenza della Chiesa cattolica“. Ma come ha poi sottolineato “le prospettive sono promettenti e speriamo che queste gemme fioriscano e diano un buon frutto, per il bene della Cina stessa e di tutto il mondo“. Le parole di Parolin sembrano quasi una “profezia” alla luce delle “aperture” tra Santa Sede e Cina.
Vere sono le parole di un proverbio cinese: come la fiamma di un lume sale anche se capovolta, così l’uomo anche se piegato dal destino prosegue il suo cammino. Ed’è così per molti cristiani sparsi su questo immenso territorio.
DATE IMPORTANTI
1246 Arrivo in Cina del francescano Giovanni da Pian del Carpine
1582 Arrivo in Cina del missionario padre Matteo Ricci
2016 Prima rivista francescana in lingua cinese “San Francesco” (trimestrale) il titolo del primo numero del periodico dei frati di Assisi è “Importante dialogo tra Chiesa e Cina”
Enzo Fortunato
Direttore della Rivista
Da sanfrancesco
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