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Referendum 17 aprile: le ragioni di un “sì”: intervista con Enzo Tosti

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In occasione della presentazione del libro : “Io, morto per dovere”, di Nello Trocchia e Luca Ferrari con Monika Dobrowolska, storia vera di Roberto Mancini, il poliziotto che ha scoperto la terra dei fuochi, incontriamo a Orta di Atella (NA) Enzo Tosti, attivista dei comitati in Terra dei Fuochi e della rete di Cittadinanza e Comunità, parte integrate di un movimento/comitato referendario che promuove le ragioni di SI.

Ma Enzo è un amico, con cui abbiamo già parlato dei temi a lui cari come a chi scrive e fotografa di un ambiente da salvaguardare, proteggere, perché prezioso, un bene da lasciare ai nostri ragazzi, alle future generazioni che hanno il diritto di respirare, vivere e anche godere di quel mare in cui da troppi anni le compagnie petrolifere guadagnano mettendo a rischio l’equilibrio naturale già precario perché ovunque ha prevalso sempre la logica del denaro per pochi, e dei danni per tutti gli altri.

“Per prima cosa bisogna essere chiari su questa storia, noi dobbiamo andare a votare principalmente perché dobbiamo assolutamente riservare questa grande conquista democratica che è il Referendum Dico questo perché noi siamo convinti che, almeno qui in Campania,  ma anche in altre Regioni d’Italia,  parlando anche con altri comitati promotori del SI,   che ci sia stata una vera e propria campagna per non andare a votare. Lo dimostra il fatto che lo Stato, questo non lo diciamo noi , ma Renzi, che,  in maniera molto chiara,  ha invitato  noi italiani a non andare a votare. Non c’è stata una grande informazione e la gente non sa che il 17 aprile c’è il referendum, e  quello che esce nei media nazionali, esce in orari in cui la gente non è attaccata al televisore.

Questa è una cosa gravissima perché innanzitutto un Governo non dovrebbe prendere posizioni a riguardo, anche se sappiamo bene che  le politiche economiche di questo Governo sono indirizzate chiaramente a favorire i petrolieri , e in effetti la manovra è stata molto chiara perché era stato chiesto di andare al Referendum durante  le amministrative.  Questa cosa non è stata concessa. E’ ovvio che se si va alle elezioni durante una tornata elettorale, in quella delle amministrative, che coinvolge grosse città  italiane, per esempio,  in Campania, tranne Avellino,   tutte le città vanno al voto, è ovvio dire che non è possibile. Si mette quindi la data del 17 Aprile,che tende a boicottare il referendum proprio per i tempi molto stretti.  Questa è una cosa che chiaramente è alla luce del sole. Il Governo italiano ha fatto una cosa inaccettabile. In barba a tutte le leggi comunitarie, che dicono una cosa ben chiara in merito, il Governo ha pensato bene di dare disponibilità ai giacimenti in essere  entro dodici miglia, senza limiti. Tutto ciò  va contro l’Europa stessa. Ecco perché diciamo che il Governo è votato alla causa dei petrolieri.  È importante votare SI perché non si può non tener conte delle leggi comunitarie e non si può ovviamente passare sulla testa e sul volere delle comunità, delle regioni e dei  territori . Le regioni non hanno più nessuna funzione. È tutto antidemocratico, ecco perché è importante il SI .  Si dice che chi vota SI non si interessa dei posti di lavoro che si perdono, ma è falso tutto ciò perché è scientificamente dimostrato che su queste piattaforme la manodopera è pochissima ed è quasi tutto digitale. Basti pensare che su tutto l’indotto del più grande colosso mondiale, sito in Arabia Saudita, ci sono cinquantamila uomini , e stiamo parlando di una centro grandissimo. Pescatori stanno consegnando le licenze perchè il mare è altamente inquinato da idrocarburi da non poter pescare più nulla.  Si pensi al Mar Adriatico che è un mare “chiuso”, ci sono danni incredibili. Il petrolio, tra l’altro, non è di alta qualità, è bituminoso e sabbioso, deve essere trattato quindi con sostanze che rilasciano mercurio, cadmio e  piombo, che poi ritroviamo nel mare, e nell’Adriatico c’è un forte inquinamento di questi elementi. Stanno distruggendo la pesca e centinaia di padri di famiglia perdono il lavoro,  anche a livello turistico stiamo perdendo tanto. Chi dice che si incrementa  l’economia  con il petrolio dice il falso, perché queste “coltivazioni” , che in realtà sono delle vere e proprie estrazioni, stanno portando proprio alla distruzione dell’economia, dei territori.  Abbiamo avuto dei grossi incidenti nel Mare del Nord. Basti pensare al 1988 quando chilometri e chilometri di costa ,furono fortemente inquinati per il mal funzionamento delle valvole. E ancora possiamo ricordare il disastro  nel Golfo del Messico, dove, per lo stesso motivo si incendiò una  piattaforma, ma ci sono tantissimi altri incidenti. Possiamo quindi dire che sotto tutti gli aspetti non c’è nessun vantaggio a votare NO. Noi dimentichiamo spesso che per i ¾, l’ Italia è bagnata dal mare.  Abbiamo dei posti stupendi,anche se non pensiamo che la ricchezza del nostro Paese potrebbe girare tutta intorno al turismo. Questo è inaccettabile.

Voteremo SI  per tutti questi aspetti. Dobbiamo tutelare la democrazia, il diritto al voto e soprattutto il nostro Paese. Votare SI  significa  che entro le dodici miglia tutte le compagnie petrolifere, che sono le uniche che ne ricavano interessi, una volta terminate le concessioni, ottenute tramite il pagamento di una tassa al Governo (per le trivelle in mare ha percentuali irrisorie) devono lasciare la piattaforma.

 Le ragioni del SI ci fanno guadagnare in termini di lavoro, economia e salvaguardia dell’ambiante , e  salvaguardare l’ambiente significa guadagnarci vita, salute e lavoro.”

Le ragioni di un SI ci dicono che bisogna credere ancora nella possibilità di salvare il salvabile, e questo SI, ferma chi, agevolato negli anni da leggi e governi, ha sfruttato una risorsa per il solo bene proprio, perché ormai è chiaro che non c’è lavoro e non c’è futuro per l’ambiente, se non nelle energie pulite, rinnovabili, quelle che bisogna incentivare, aiutando la ricerca, i giovani, le menti eccelse che possono e devono dare una nuova spinta verso l’unica direzione possibile per salvare il pianeta, che non è cosa di altri, ma di tutti noi. Votando SI si sceglie di proteggere il mare, risorsa di tutti, e questo è un guadagno per chi del mare e della bellezza naturale del nostro paese ne aveva fatto e ne vorrebbe ancora fare fonte di ricchezza e lavoro.

Dire SI è dire SI alla vita che continua attraverso le onde di un mare che pulito dovrebbe restare.


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