Il 7 e 8 aprile vertice Egitto Italia
ROMA – Alle 16 in aula alla Camera avrà luogo l’audizione del ministro Gentiloni sulla vicenda Regeni. L’Egitto conferma intanto l’incontro tra inquirenti italiani ed egiziani il 7 e 8 aprile a Roma Secondo il giornale ‘Al Shourouk, a proposito dell’attesa trasferta a Roma di una delegazione di investigatori egiziani, fonti della sicurezza egiziana hanno reso noto che “gli apparati interessati hanno preparato un dossier sulla vicenda di 2000 pagine che indica le linee generali del crimine e la scomparsa del corpo, nonché le indagini su 200 persone di diverse nazionalità che avevano relazioni con la vittima”.
Sara’ Hesham Samir, assistente del procuratore generale egiziano Nabil Sadiq, a guidare mercoledi’ 6 aprile, la delegazione degli inquirenti egiziani nel viaggio a Roma per incontrare i colleghi italiani sul caso di Giulio Regeni. Lo ha ufficializzato il cancelliere Kamel Samir, direttore dell’Ufficio per la cooperazione internazionale presso la procura generale egiziana. Non fara’ parte della delegazione il procuratore generale egiziano, Nabil Sadiq, l’alto funzionario egiziano che assicuro’ ai magistrati italiani lo scorso mese di marzo che avrebbe personalmente seguito il caso. “La visita avra’ inizio mercoledi’ e la delegazione tornera’ al Cairo sabato prossimo”, ha detto Kamel. Non sara’ a Roma anche l’investigatore capo della polizia di Giza, Khaled Shalabi, il funzionario che per primo ipotizzo’ che il giovane italiano fosse morto in un “incidente stradale”, forse in un tentativo di depistare le indagini.
Samir ha spiegato che la missione egiziana comprendera’, fra gli altri, diversi alti funzionari del ministero dell’Interno, senza tuttavia specificare nomi. Il funzionario ha dichiarato che fara’ parte della delegazione anche il responsabile della procura di Giza, Hossam Nassar, che finora ha seguito le indagini riguardanti il caso del giovane ricercatore italiano scomparso lo scorso 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto il 3 febbraio nel sobborgo Citta’ 6 ottobre, situato nel governatorato di Giza. La precisazione di Samir giunge dopo una serie di voci relative ad una cancellazione del viaggio della delegazione diffuse dai media internazionali.