Per il ministro Poletti “non sono previsti risarcimenti”. Ma l’avvocato Sorrentino, che ha seguito il ricorso, ricorda che “la sentenza del Tar di due anni fa era immediatamente esecutiva e la sospensiva è stata negata”. Famiglie decise ad ottenere ciò che spetta loro
ROMA – Il ministro Poletti nega che siano dovuti risarcimenti per i danni arrecati dall’applicazione del nuovo Isee. Per l’avvocato Federico Sorrentino, che ha seguito il ricorso e oggi si dice “molto soddisfatto della sentenza”, questa è “l’ennesima prova dell’arroganza e la prepotenza del governo”. Interpellato da Redattore sociale, all’indomani del pronunciamento del Tar, Sorrentino rammenta infatti che “la sentenza del Tar era immediatamente esecutiva, quindi il nuovo Isee, nella parte oggetto di ricorso, non andava applicato. Avevo anche diffidato Inps e Consiglio dei ministri dal farlo, ma nonostante questo hanno ignorato la sentenza del Tar e la negazione della sospensiva. Confidavano, evidentemente, nel Consiglio di Stato: ora, chi ha subito un danno patrimoniale deve essere risarcito, ovviamente dopo che questo sia stato quantificato e collegato all’applicazione del nuovo Isee. Chi ha sbagliato deve assumersi le proprie responsabilità”.
E sono ben determinate ad andare fino in fondo, le famiglie promotrici del ricorso, decise ad ottenere ciò che spetta loro. Maria Simona Bellini, del Coordinamento nazionale famiglie disabili gravi e gravissimi, è sconcertata dalla dichiarazione del ministro Poletti: “Dire se ci spetti o meno il risarcimento non tocca a Poletti ma alla legge – afferma – Invece il governo continua a mostrarsi arrogante, non contento della sconfitta subita. Noi siamo certi di essere dalla parte della ragione: c’è stato un accanimento da parte del governo, che poteva applicare la sentenza del Tar in attesa di quella del Consiglio di Stato. Ha scelto di non farlo, procurando danni in alcuni casi molto consistenti: parliamo, in alcuni casi, di migliaia di euro”. Quale indicazione va data quindi alle famiglie? “Qualora fossero state fortemente danneggiate, chiedano il risarcimento del danno: prima in via informale, poi eventualmente per via legale. Noi, come coordinamento, saremo al loro fianco, perché ottengano ciò che è loro dovuto”. (cl)