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Lavoro: allarme Fnsi per rischi su autonomia professionale

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Suscitano allarme anche per l’autonomia professionale e la libertà di stampa le nuove norme annunciate dal Governo in materia di licenziamenti.  In attesa di conoscere il testo dei provvedimenti la Segreteria della Federazione Nazionale della Stampa…

Suscitano allarme anche per l’autonomia professionale e la libertà di stampa le nuove norme annunciate dal Governo in materia di licenziamenti.  In attesa di conoscere il testo dei provvedimenti la Segreteria della Federazione Nazionale della Stampa, considera motivo di allarme e preoccupazione la previsione (ove confermata) di licenziamenti facili. La delicatezza dell’attività dei giornalisti ai quali spetta assicurare un’informazione che ha e deve avere come riferimento il diritto dei cittadini ad essere informati, può subire gravi mutilazioni incidenti sul circuito della libera stampa e ingiuste penalizzazioni per i lavoratori.
Allo stato delle notizie disponibili non si capisce proprio dove possa essere l’elemento di sviluppo e di libertà in un provvedimento che preveda la facoltà di licenziamento con un indennizzo che qualsiasi “padrone” che voglia addomesticare a suo piacimento l’informazione sarebbe ben disposto a pagare.
A giudizio del Sindacato dei giornalisti, l’editoria italiana è esposta alla crisi dell’economia, ma anche le manovre speculative di alcune aziende del settore che puntano a scaricare oneri impropri e indebiti sul welfare della categoria attraverso la corsa a prepensionamenti e contratti di solidarietà. Il settore, al pari del Paese, avrebbe perciò bisogno di un quadro normativo e sostegni fiscali tesi a perseguire crescita e occupazione piuttosto che norme le quali – allo stato delle notizie disponibili – tendono, invece, ad indebolire le tutele del lavoro, ora anche in materia di licenziamenti individuali.
Anche quegli elementi di un certo interesse – come il divieto assoluto di dimissioni in bianco pretese in certe lettere di assunzione: un illecito già oggi – non appaiono tali da eliminare gli elementi centrali di preoccupazione dei licenziamenti, assunti come motivo di cambiamento e di rottura con il passato. Ma ogni rottura con il lavoro è una lacerazione per l’oggi e per il futuro.
Mercoledì prossimo la Giunta della Federazione della Stampa farà un esame più approfondito e di merito su tutti i capitoli del provvedimento del Governo ed è fin d’ora già impegnata a farlo senza tacere sulle riserve che dovessero permanere e neppure sugli aspetti che dovessero risultare di positivo giudizio.
La Segreteria della Federazione Nazionale della Stampa Italiana ritiene perciò – e per questo fa un appello ai direttori e ai colleghi che ne hanno la facoltà nelle loro redazioni – di non rinunciare al pensiero critico e di fornire il massimo di notizie con la precisione dovuta soprattutto in termini di ricadute, di pro e contro e il massimo di opinioni perché su materie cosi delicate della convivenza civile sia possibile procedere senza tabù, ma anche senza falsi miti: tutto è discutibile, ma non c’è il dogma delle mani libere dell’impresa che fa premio su tutto. Essere attenti oggi può significare comprendere che va corretto quanto deve essere cambiato e non piangere lacrime amare domani pensando che tanto il peso passerà ad altri.
La Segreteria della Fnsi, infine, si augura che il Governo rinunci allo strumento del decreto con il quale commissariare il Parlamento e che nelle Camere si possa completare il confronto anche con audizioni dei soggetti interessati su questioni di merito che su una materia come questa, piaccia o no, non può essere chiuso da un annuncio governativo.


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